"Noi bambini come possiamo combattere la mafia?”. Spontanea come un fiore di campo, candida come un fiocco di neve, è una delle tante domande, poste nel Teatro Grandinetti di Lamezia Terme (provincia di Catanzaro) a politici, magistrati e rappresentati delle forze dell’ordine convenuti per l’avvio delle attività, su scala regionale, del “Progetto di educazione alla legalità”, che, voluto dalla Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, è stato affidato al Coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”. All’iniziativa, oltre al presidente dell’Assemblea regionale, Francesco Talarico e alla presidente nazionale di “Riferimenti”, Adriana Musella, hanno partecipato il capo della procura distrettuale di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello, il questore di Catanzaro, Vincenzo Roca, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio e il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza.
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In Calabria avviato il Progetto di educazione alla legalità
Frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla presidente di “Riferimenti”, Adriana Musella e dal presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, il progetto prevede giornate di approfondimento sulle tematiche della legalità, della lotta alle mafie e dell’impegno civile in genere, che si svolgeranno in tutte e cinque le province calabresi. Incontri, dibattiti e seminari si terranno in molte scuole, aperti alla società civile, ai rappresentanti della magistratura, degli apparati dello Stato e alle famiglie, con l’obiettivo dichiarato di “predisporre interventi mirati – come si legge nel protocollo del Progetto – alla prevenzione della penetrazione della criminalità nel tessuto sociale”.
“E’ un’iniziativa importante – ha sottolineato il presidente Francesco Talarico – che si muove sul piano culturale e della sensibilizzazione della convivenza civile e democratica, nel quadro dell’impegno contro la ‘Ndrangheta e ogni forma di criminalità che vede il Consiglio regionale ritrovarsi unito e determinato, aldilà degli schieramenti”.
“Con questo progetto organico di educazione alla legalità finanziato dal Consiglio regionale – ha aggiunto – ci rivolgiamo agli studenti di tutte e cinque le nostre province. L’obiettivo, oltre le finalità preventive e formative, è accrescere la capacità di resistere da parte delle giovani generazioni ai falsi valori e ai richiami della ‘ndrangheta e della criminalità in genere tenendo vivi in loro, con gli strumenti della cultura e della conoscenza, i principi di legalità, momento essenziale di crescita civile e culturale”.