Se uno studente arriva in ritardo nelle nostre scuole, peggio che gli possa andare è un rimprovero o una nota sul registro, sempre che non accusi il docente di abuso di autorità o non lo insulti; in Cina invece le cose sono leggermente (si fa per dire) contrarie, ma con cui si dimostra che gli insegnanti hanno un peso sociale e una considerazione notevole perché si può permettere persino punizioni corporali, come avveniva in Italia fino a quasi metà anni 50 del “900.
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E così, come documenta un filmato, l’”educatore” cinese di fronte a tutta la classe chiede spiegazioni al suo alunno per il ritardo e siccome non si convince della giustificazione lo schiaffeggia di santa ragione, senza porsi alcun problema né sembra afferrato da qualche rigurgito di vergogna. Il video, raccontano, le agenzie è stato girato da un compagno che teme di essere scoperto dal professore ed è diventato subito virale sui social. Questo tipo di punizione non è un fatto isolato in Cina, dove l’educazione è ritenuta una disciplina ferrea e in alcuni casi giustifica l’uso della violenza.
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