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In Emilia-Romagna preoccupa la salute mentale degli adolescenti. Cosa succede nelle altre Regioni?

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Ne avevamo già parlato un mese fa, in occasione della Settimana europea della salute mentale.

Oggi l’edizione di Parma del quotidiano La Repubblica rincara la dose pubblicando alcuni dati allarmanti sulla salute mentale dei minori in Emilia-Romagna: nell’ultimo anno i minorenni a carico dei servizi sociali sono aumentati dell’11,6% e crescono i ricoveri ospedalieri nei reparti di neuropsichiatria infantile.

Intervistata dal quotidiano romano, la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza cita proprio questi dati preoccupanti che emergono dalla relazione sull’attività svolta nel 2023. Ma un altro aspetto critico da non sottovalutare è quello sul ritiro sociale in adolescenza.

I numeri parlano chiaro, sono 762 le segnalazioni raccolte dai servizi, con un picco maggiore nella fascia 15-16 anni (38,3%) ma con un inizio significativo a partire dai 12 anni. Nel 44% dei casi, il minore non frequenta più la scuola. È emerso – continua la garante per l’infanzia e l’adolescenza – un pervasivo utilizzo digitale differenziato tra maschi (videogiochi) e femmine (social). Il disturbo prevalente, nel 33,5% dei casi, è l’ansia, seguito dalla depressione nel 16%.

L’area maggiormente rappresentata è stata quella bolognese, con il 67,5% delle segnalazioni. Seguono la provincia di Piacenza e Parma (7,5%), quella di Reggio-Emilia (5%) e di Modena e Forlì-Cesena (2,5%).

Diamo un’occhiata, adesso, ai dati nazionali inerenti l’indice di salute mentale dei nostri adolescenti.  L’indice misura il disagio psicologico, ottenuto dalla sintesi dei punteggi totalizzati da ciascun individuo a partire dai 14 anni e sulla base di cinque quesiti che fanno riferimento alle quattro dimensioni principali della salute mentale: 1) ansia, 2) depressione, 3) perdita di controllo comportamentale emozionale, 4) benessere psicologico). L’indice varia tra 0 e 100, con migliori condizioni di benessere psicologico al crescere del valore dell’indice.

Secondo gli ultimi dati elaborati e pubblicati dalla Fondazione Openpolis, sono l’Umbria e le Marche le due regioni italiane col più basso indice di salute mentale (65,4 e 65,3), seguite da Valle d’Aosta e Piemonte (intorno ai 66,8). L’Emilia-Romagna sta un po’ più in alto, con un 68,8, comunque in calo rispetto ai 69,9 di qualche anno fa.

Gli adolescenti più in forma a livello di salute mentale si trovano – secondo Openpolis – in Sardegna che vanta un indice di 71,1 e la provincia autonoma di Bolzano in cima alla classifica con 72,2. Ed entrambi gli indici sono in crescita.