Home Didattica In Estonia da settembre l’I.A. sarà usata in classe

In Estonia da settembre l’I.A. sarà usata in classe

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April 01, 2025

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Se vuoi vincere il male, non ignorarlo ma affrontalo, recitava il vecchio adagio del mito classico e con ragione, come sempre del resto, considerato che chiudere gli occhi nei confronti di un fenomeno culturale e sociale o lottarlo quando esso invece è ineluttabile, appare pernicioso oltre che inutile.

E questa breve, ma persino banale riflessione, riguarda la diffusione della Intelligenza Artificiale che, come un inaspettato blob, sta invadendo lentamente il mondo intero, lasciando il solo spazio sufficiente per capirlo e affrontarlo, traendone soprattutto il massimo vantaggio  e al più presto.

Come sta capitando, secondo quanto scrive Il Corriere, in Estonia dove la ministra dell’istruzione ha annunciato il nuovo piano di innovazione didattica del sistema scolastico, ritenuto inoltre fra i migliori d’Europa: “Il futuro del Paese dipende da quanto bene prepareremo i giovani alle sfide dell’IA”.

L’Estonia del resto è stato, subito dopo lo stacco dall’Urss, uno dei Paesi più avanzati dal punto di vista tecnologico, balzando, in riferimento all’istruzione, ai vertici delle classifiche internazionali, promuovendo appunto computer e internet in ogni scuola: “Come approccio siamo dunque favorevoli all’uso delle tecnologie e dei device in classe, perché fanno parte del nostro modo di vivere e la scuola non può essere una bolla: vietarli sarebbe controproducente”.

Tutta l’organizzazione scolastica, da quelle  parti, come racconta sempre il Corriere, appare diversa rispetto alla nostra, forse perché risentiamo, contrariamente a loro, una pesantezza storica di natura idealistica, con troppe stratificazioni ideologiche  che in qualche modo ne frenano una svolta convincente e proficua.

In ogni caso, sembra proprio che questa Nazione sia pronta al nuovo balzo tecnologico, mettendo in primo piano sul teatro della didattica l’Intelligenza Artificiale, chiamato appunto “l’AI Leap”, cioè il “balzo dell’Intelligenza artificiale”

Oltre alla ministra dell’Istruzione, secondo cui “La competitività del sistema economico estone dipende da quanto bene prepareremo i nostri giovani alle sfide dell’era dell’intelligenza artificiale e per questo investiamo in modo massiccio nella formazione degli insegnanti”, anche il presidente estone, annunciando il piano, ha dichiarato: “Cominciamo un nuovo capitolo nello sviluppo del nostro sistema educativo e della società digitale.  L’intelligenza artificiale ha cambiato in modo permanente il mondo e come altri settori della vita pubblica, anche la scuola si deve adattare a questi cambiamenti. Con la migliore tecnologia disponibile l’istruzione diventerà non solo migliore ma anche più personalizzata”.

In riferimento al programma, dovrebbe partire dal settembre 2025 e riguarderebbe gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, coinvolgendo 20 mila ragazzi e 3 mila insegnanti, mentre dal 2026 si aggiungeranno altri 38 mila studenti e 2 mila insegnanti. 

Da sottolineare  è comunque la dichiarazione della ministra: investiamo  nella formazione dei docenti, che è poi il cardine di ogni innovazione che si viole portare nella scuola.  Una banalità questa che talvolta, proprio perché è tale, viene presa sottogamba, tranne poi a ritrovarci, come avvenne con la vicenda Covid19, sforniti sia di attrezzi e sia di preparazione per usarli.

E a tale riguardo riportiamo una nota ripresa dal Corriere: Resta il fatto che per attrezzare i docenti a gestire la nuova sfida bisognerebbe intervenire sulla loro formazione, mentre al momento dei 60 crediti universitari richiesti per poter diventare prof solo 3 sono dedicati al digitale. Quanto agli studenti, finora c’è solo una vaga indicazione di affrontare la questione all’interno del calderone dell’educazione civica: trentatré ore annuali in cui si studia di tutto, dal contrasto alla violenza di genere all’educazione stradale.