Home Archivio storico 1998-2013 Estero In Europa, scarsa attenzione per gli alunni immigrati

In Europa, scarsa attenzione per gli alunni immigrati

CONDIVIDI
Basato sui risultati dell’ultima indagine internazionale Pisa sui livelli di competenze dei quindicenni europei in lettura e cultura matematica e scientifica, il rapporto dell’Ocse denuncia lo scarso rendimento degli studenti figli dell’immigrazione rispetto ai compagni autoctoni, addebitandolo al sistema d’istruzione. 
Nella scala di valutazione adottata dai ricercatori del Pisa – che va da un livello minimo 1 a un livello massimo 5 – il 40% dei figli di immigrati in Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Svizzera non raggiunge il livello 2, sul quale invece si attesta solo una minima percentuale di studenti autoctoni. In molti dei Paesi sottoposti a valutazione, almeno il 25% degli alunni immigrati di prima o seconda generazione dimostra di non possedere le più elementari conoscenze in ambito matematico. 
Come spiegare tali scarti di prestazione tra autoctoni e immigrati? Secondo gli estensori del rapporto, le cause sono almeno due: da un lato, una scarsa attenzione da parte della scuola alle difficoltà linguistiche degli alunni, che si traduce nell’assenza o nell’inadeguatezza di corsi di sostegno in tal senso; dall’altro, il fatto che spesso i figli degli immigrati frequentano scuole di estrema periferia, poco performanti e frequentate in larga parte da immigrati come loro. Ciò produce demotivazione e senso di ghettizzazione. Occorre agire al più presto – conclude il rapporto – tanto più che il dato è oggettivo: il tasso di disoccupazione è tre volte più alto tra gli immigrati. E come leggere le recenti rivolte delle banlieues francesi se non in stretta connessione con questo stato generale di disagio e di frustrazione?