Premetto che sono contro le occupazioni e gli scioperi, sono anche contro i controsoffitti che cadono, le classi affollate, l’eccesso di velocità, il passaggio col rosso, le malattie cardiache, polmonari e d’altro genere, ecc.. Però occupazioni e scioperi non nascono spontanei come i funghi, sono invece manifestazioni di protesta contro qualcosa che non va o è mancante. Sono conseguenza di una causa, sintomo di un disagio o sofferenza. Insomma vengono dopo.
La via giusta per non avere occupazioni dovrebbe essere quella di affrontare e risolvere i problemi della scuola e così rimuovere le cause, magari per tempo e meglio se in anticipo. E nel sistema scuola, problemi e situazioni critiche ce ne sono in abbondanza e mai seriamente affrontati e curati. Ora Davide Faraone ha fatto sicuramente autogol, si è data la zappa sui piedi non tanto per le sue simpatie nostalgiche verso le occupazioni, o l’elogio, l’esaltazione o la legittimazione delle stesse, ma perché – nel nuovo ruolo di sottosegretario o vice-ministro – deve/dovrebbe provvedere concretamente a rimuovere le cause che generano le proteste.
Proteste forse in forme eccessive, ma esistono altre modalità per essere ascoltati? La gaffe di Faraone si inserisce in un cotesto temporale critico per la scuola. Renzi e Giannini stanno portando avanti testardi una sedicente e presunta riforma epocale (la graziosa “buona scuola”) che non risolve i problemi, forse li aggrava, ne crea altri, e non convince affatto il mondo della scuola, in particolare, i docenti che la scuola la VIVONO e la FANNO, non la raccontano o la sentono raccontare.
In questa situazione, avviare una petizione con raccolta di firme on line, per chiedere le dimissioni di Faraone (che pure sarebbero opportune e dovute, e forse verranno) proprio a Renzi e Giannini sembra iniziativa contraddittoria.
Rimosso Faraone, poi tutto andrà bene e per il verso giusto grazie a Renzi, Giannini e alla loro buona scuola? Mah!! In fondo Faraone è solo l’ultima o penultima ruota del carro, il pesce piccolo, il braccio rispetto alle menti, un esecutore, un minimo rubagalline.