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In Francia i docenti in piazza per tagli e programmi non condivisi

Anticipare le nozioni di apprendimento della lettura all’ultimo anno della scuola materna anziché alle elementari; introdurre alla scuola primaria delle materie (come la storia dell’arte, l’istruzione civica e morale) di solito riservate alle superiori; tagliare gli organici, in particolare alle superiori. La riforma francese della scuola materna ed elementare, assieme a quella dell’insegnamento, voluta dal ministro Xavier Darcos, non piace proprio ai docenti transalpini: tanto da farli scendere in piazza (in decine di migliaia assieme a molti studenti) ben sette volte in un mese, l’ultima il 15 aprile.
La protesta degli insegnanti non è solo sindacale, ma è supportata dalle dichiarazioni di molti specialisti, secondo cui anticipare i contenuti scolastici rischia di operare “una rottura totale con le raccomandazioni precedenti e con la pratica degli insegnanti della scuola materna”; si “accelererebbe in modo artificiale la cadenza dell’insegnamento” e si rischierebbe di “costringere degli alunni al fallimento scolastico prima ancora che abbiano cominciato la scuola dell’obbligo”. I sindacati, dal conto loro, rimproverano allo Stato di voler compiere un “ritorno alla tradizione e all’elitismo scolastico”. Ma il Ministro francese Darcos ha dichiarato di voler rompere con il “pedagogismo”, l’eccesso o le deformazioni cioè della pedagogia.
Pochi spiragli sembrano poterci essere anche sul versante dei tagli al personale. Sempre i sindacati denunciano in particolare la “elementarizzazione” dell’insegnamento nel terzo anno di scuola materna sancito dalla circolare sui “dieci grandi orientamenti prioritari” del ministro e il taglio di 11.200 posti, tra funzionari e insegnanti previsti per il prossimo anno. 
Si tratterebbe di tagli giustificati, ha detto, da motivi anagrafici e finanziari: ogni anno ci sono circa 150.000 studenti in meno alle superiori e i tagli sono stati inseriti nella finanziaria per il 2008 per cui non possono essere revocati.

Altre due giornate di sciopero sono previste per il 15 e il 24 maggio. Darcos deve presentare entro fine maggio la versione definitiva della sua riforma.

Alessandro Giuliani

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