In Francia i compiti “dovranno essere fatti a scuola piuttosto che a casa”. Ma la finalità principale del presidente francese Francois Hollande, che ieri ne ha tracciato le linee guide, è quello della riforma del sistema scolastico francese con l’intenzione di renderlo “meno diseguale”.
E anche svolgere i compiti in classe renderà la scuola più uguale, o meglio garantirà pari opportunità anche a quegli studenti che a casa non godono di alcun sostegno da parte dei familiari.
Nell’aula magna della Sorbona, luogo simbolo di 700 anni di storia, di eccellenza e di conoscenza della Francia, il capo di stato ha presentato le sue priorità per la scuola del futuro, la road map che verrà seguita del suo ministro dell’Educazione nazionale, Vincent Peillon.
L’agenda di Hollande sarà scandita in due tempi: la cosiddetta “rentrée” 2013 rappresenterà la prima pietra della rifondazione scolastica della sinistra al governo; poi l’avvio dei “cantieri” che proseguiranno fino al 2017. L’obiettivo è quello di trasformare in profondità la scuola francese, garantire a tutti pari opportunità e contribuire così alla “rinascita” del Paese.
Fin dal settembre 2013 il ritmo scolastico si distribuirà su 4 giorni e mezzo: “Questa riforma della settimana di quattro giorni e mezzo deve poter essere effettiva fin dal ritorno sui banchi del 2013”, ha affermato Hollande.
Esclusa invece una riduzione delle vacanze estive, uno degli argomenti in discussione.
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