Ritorna in Francia il mercoledì senza scuola: un vecchia eredità ottocentesca, nata come concessione alla Chiesa.
L’articolo 2 della legge del 28 marzo 1882 sulla laicità della Scuola pubblica stabiliva che «le scuole primarie pubbliche non terranno corsi un giorno alla settimana, oltre alla domenica, per permettere ai genitori di dare ai loro bambini, se lo desiderano, l’istruzione religiosa al di fuori degli edifici scolastici».
Nel 1972 il giorno lasciato libero per il catechismo fu il mercoledì, poi abolito per qualche anno e reintrodotto nel 2008. E visto che nel frattempo, dopo la Seconda guerra mondiale, il sabato è diventato un giorno non lavorativo, finora la scuola francese si trovava in una situazione particolare: c’era scuola al lunedì, martedì, giovedì e venerdì, solo quattro giorni alla settimana, ossia 144 giorni l’anno contro i 187 giorni della media europea.
Un ritmo scolastico che gli esperti hanno indicato come inadatto, responsabile delle difficoltà di apprendimento di molti bambini: poche giornate e troppo lunghe, con allievi stanchi e turbati dallo stop – il mercoledì – il mezzo alla settimana.
Con l’avvento del nuovo ministro dell’Educazione, Vincent Peillon, nel 2013-2014 fu reintrodotto la riforma dei ritmi scolastici, fondata su una settimana di 4 giorni e mezzo e non più di quattro giorni: a scuola anche il mercoledì mattina per complessive 24 ore di insegnamento settimanale su 9 mezze giornate compreso il mercoledì mattina; la mezza giornata supplementare permetteva di alleggerire le altre di 45 minuti al giorno; una giornata in classe doveva durare al massimo 5 ore e mezza; la pausa a metà giornata era di un’ora e mezza.
E’ però notizia di oggi che, a causa di molti malcontenti, in Francia hanno deciso infatti di introdurre la settimana supercorta a scuola. Ovvero solo 4 giorni sui banchi, con il mercoledì di riposo. La scelta non ha fatto impazzire di gioia i genitori e gli insegnanti francesi che oggi si sono ritrovati in classe per l’inizio della nuova stagione scolastica.
Il mercoledì libero non è dunque una novità e non è una novità lo scatenarsi delle polemiche. Nelle scuole materne ed elementari sarà ridotta ufficialmente la permanenza in classe ma non è questa l’unica novità. Sono stati vietati i cellulari a scuola, divieto che vale anche per gli studenti delle medie.
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