Un contributo regionale 2009/2010: è questa la cifra, tutt’altro che simbolica, che gli studenti neodiplomati del Friuli Venezia Giulia potranno vedersi recapitata qualora decidessero di proseguire il loro percorso formativo in Università o Istituti di istruzione universitaria all’estero.
Certo per accedere all’assegno di studio la Regione Friuli ha stabilito diversi limiti (anche perché la capienza totale delle risorse economiche messe a disposizione è limitata a 40 mila euro), ad iniziare da quello relativo al reddito della famiglia di provenienza. Che ovviamente dovrà essere limitato: la soglia reddituale Isee (indicatore della situazione economica equivalente) dovrà essere compresa entro 19.152,97 euro ed un limite Ispe (indicatore della situazione patrimoniale equivalente) fissato a 32.320,64 euro.
Tra gli altri requisiti necessari vi è anche la residenza in Friuli Venezia Giulia ed un diploma di scuola secondaria superiore non antecedente al 2008 e con una valutazione non inferiore a 70/100 o equivalente. Coloro i quali fossero iscritti già ad anni accademici successivi al primo, invece, dovranno avere superato almeno il 50 per cento degli esami previsti.
Certo per accedere all’assegno di studio la Regione Friuli ha stabilito diversi limiti (anche perché la capienza totale delle risorse economiche messe a disposizione è limitata a 40 mila euro), ad iniziare da quello relativo al reddito della famiglia di provenienza. Che ovviamente dovrà essere limitato: la soglia reddituale Isee (indicatore della situazione economica equivalente) dovrà essere compresa entro 19.152,97 euro ed un limite Ispe (indicatore della situazione patrimoniale equivalente) fissato a 32.320,64 euro.
Tra gli altri requisiti necessari vi è anche la residenza in Friuli Venezia Giulia ed un diploma di scuola secondaria superiore non antecedente al 2008 e con una valutazione non inferiore a 70/100 o equivalente. Coloro i quali fossero iscritti già ad anni accademici successivi al primo, invece, dovranno avere superato almeno il 50 per cento degli esami previsti.
Rimane però il fatto che il sovvenzionamento rappresenta un’opportunità importante per intraprendere un percorso formativo, incentrato in un Paese straniero, davvero importante per la formazione, anche umana, dei ragazzi. In un periodo di stanca del progetto Erasmus, che quest’anno ha compiuto 22 anni, iniziative regionali di questo genere non possono che fare bene all’istruzione italiana e ai suoi studenti.