Disabilità

In Germania per recuperare gli apprendimenti si ipotizza la ripetizione dell’anno

Anche in Germania c’è l’esigenza impellente di recuperare il tempo perduto dagli studenti costretti alla Dad, nonostante le attività di didattica distanza siano state messe a disposizione degli studenti ininterrottamente, ma non senza difficoltà. Infatti, riporta La Voce.info, l’Istituto per la ricerca economica con sede a Monaco di Baviera, certifica che nei soli mesi del primo lockdown la riduzione del tempo dedicato dagli studenti ad attività didattiche è stata di circa il 50 per cento (da 7,4 ore al giorno a 3,6), mentre una  ricerca internazionale condotta da McKinsey – su insegnanti di otto paesi Oecd – riporta per la Germania una perdita di apprendimenti percepita pari a 1,7 mesi di scuola già a novembre.

Interessante è tuttavia capire a questo punto, le misure che una Città-Stato come Berlino intende prendere per arginare il fenomeno

Per arginare la crisi degli apprendimenti, è stata approvata  una legge che consente ai genitori che ne facciano richiesta entro il 13 aprile di far ripetere l’anno scolastico ai propri figli. 

L’intervento, si legge su La Voce.info., riguarda gli studenti nei primi dieci anni di istruzione, mentre ne sono esclusi quelli che si trovano negli ultimi due, quindi prossimi a conseguire l’Abitur. La richiesta della famiglia non è automaticamente accolta, ma viene vagliata da una commissione interna alla scuola in seguito a un colloquio approfondito con studente e genitori sulle motivazioni della richiesta. In tale occasione sono anche proposte soluzioni alternative, come il supporto individuale nel corso del prossimo anno scolastico.

E la misura, contrariamente a quanto si può supporre, non solo è stata accolta anche da altri Laender, ma anche dai rappresentanti degli studenti e dall’associazione nazionale degli insegnanti, su spinta del concetto secondo il quale la scuola è un  “ascensore sociale”, promotrice di un diritto e di un’opportunità per gli studenti e puro come cardine fondamentale per l’interesse nazionale ad avere cittadini in pieno possesso di saperi e competenze.

Una simile proposta avrebbe accoglienza, si chiede il portale, in Italia? 

Sicuramente no, per tre motivi: 

  1. Si avrebbero problemi nella composizione delle classi;
  2. Problemi pedagogici relativi al gruppo classe, sia tra studenti coetanei e sia coi prof sulla continuità didattica; 
  3. Problemi di equità riconducibili allo stigma sociale per la “bocciatura” e al rischio che a subirne siano proprio i ragazzi economicamente e socialemnte più deboli.

Tuttavia, precisa La Voce.info, la proposta berlinese” oltre ad aver suscitato un vivace dibattito nella capitale tedesca, viene in questi giorni discusso in Galles, Scozia e Florida dove, però, si considera anche l’ipotesi di fermare l’intero sistema scolastico per un anno.

In ogni caso, conclude La Voce.info, è evidente lo sforzo di fare seguire alle preoccupate analisi sui rischi della perdita di apprendimenti idee per soluzioni operative nuove, che – per quanto discutibili – hanno almeno il pregio di cogliere appieno il senso di un’emergenza eccezionale.

Pasquale Almirante

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