In questo accordo si prendono in considerazione la continuazione del Patto di Istruzione Superiore, dove le Università dovrebbero essere ricompensate maggiormente per un buon insegnamento; lo sviluppo dell’iniziativa Exzellenz per sviluppare le linee di finanziamento che si sono dimostrate particolarmente utili nel processo di science-driven e in quello di inserire nuovi formati di produzione; la continuazione del patto per la ricerca e l’innovazione attraverso la quale potrebbero essere notevolmente aumentate la competitività internazionale e l’innovatività del panorama della ricerca.
Altri punti cardine dell’accordo tedesco sono: migliorare il finanziamento di base delle Università, creare percorsi prevedibili e affidabili di carriera per i giovani ricercatori, creare le condizioni affinché le donne siano adeguatamente rappresentate a tutti i livelli del sistema scientifico, soprattutto in posizioni di leadership e rafforzare il sistema di istruzione – Interallacciamento tra formazione accademica e migliore formazione professionale. E in Italia nel sistema istruzione cosa sta accadendo?
Nelle scuole gli insegnanti a tempo determinato passano le appena trascorse festività natalizie senza stipendi e tredicesime, gli studenti protestano rivendicando scuole più sicure e i politici progettano e ipotizzano licei a quattro anni e orari settimanali per i docenti a 24 ore. Nelle Università invece l’ultimo esercizio di valutazione nazionale (VQR) e la prima tornata dell’Abilitazione Nazionale (ASN) provocano vivaci reazioni e riflessioni fortemente critiche. Modi diversi di vedere il sistema istruzione di un Paese, che portano, nelle classifiche della competitività economica e culturale, la Germania sempre più in alto e l’Italia sempre più in basso.