La Sahaj International nel Kerala in India accoglierà studenti transgender che non hanno avuto la possibilità di completare gli studi a causa di abusi e discriminazioni
A scriverlo Il National Geographic che ha scelto di aprire il 2017 con una copertina dedicata alla “rivoluzione gender” attraverso una inchiesta video realizzata per esplorare la vita delle persone che non si riconoscono nel sesso di nascita o che non si identificano interamente in alcuno dei due sessi. Queste persone spesso devono affrontare una vita di disagio e di emarginazione sociale; talvolta abbandonano gli studi e la scuola. In India la percentuale di persone transgender che abbandona la scuola è quasi il 50%. Per questo è stata aperta da poco la Sahaj International, la prima scuola per persone transgender in India.
E’ una scuola residenziale, che accoglierà 10 studenti, dai 25 ai 50 anni, che riceveranno una preparazione adatta per superare gli esami degli ultimi due anni delle scuole superiori, che normalmente si sostengono dai 15 ai 18 anni.
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La scuola è gestita da 6 componenti della TransIndia Foundation. Dei 10 posti disponibili uno è stato riservato a un disabile, mentre gli altri saranno distribuiti tra le varie sezioni della comunità trans. Anche gli insegnanti sono persone transgender: questa scelta è stata fatta per proteggere e incoraggiare gli studenti a frequentare un ambiente dove si sentiranno a loro agio. Gli organizzatori hanno inoltre trovato degli sponsor che copriranno la retta e le sistemazioni (alloggi e mense) degli studenti.
L’India ha un numero stimato di cittadini transgender pari a 2 milioni, e nel 2014 la Corte Suprema ha garantito per loro la parità di diritti, come la possibilità di sposarsi e di ereditare proprietà, ma anche il diritto a quote nei settori lavorativi. Tuttavia questo non ha fermato le discriminazioni e molte persone transgender vengono comunque cacciate dalle famiglie, ed escluse dai posti di lavoro.
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