Categorie: Formazione iniziale

In Italia i prof imparano da soli

“Sono uno dei tanti (troppi!), che da vent’anni non riceve formazione. In Italia siamo in migliaia ma pochi lo ammettono. Nessuna scuola obbliga i docenti ad aggiornarsi. Tanto meno il Ministero della Pubblica Istruzione”. Fra l’altro aggiunge il docente “insegno Educazione motoria senza avere competenze e nemmeno esperienza didattica”.
“L’art. 63 del contratto stabilisce persino i termini e i modi per garantire il diritto alla formazione. Ma nella pratica partecipare ad un corso di formazione per un docente significa pagarsi il viaggio, trovarsi un sostituto nelle sue ore, recuperare le stesse in altri momenti dell’attività didattica sacrificando la propria vita. Il tutto con la certezza che non vi sarà alcun riconoscimento professionale e nemmeno remunerativo”.
E così ci si arrangia, anche se, dice un altro docente, “io ce la metto tutta. Ho acquisito strumenti per segnare la strada ad altri, dalla vita, ma ho imparato a fare il maestro da solo”.
“Quando a trent’anni sono sbarcato nel pianeta scuola”, scrive un altro, “nessuno si è preoccupato di dirmi come s’insegna italiano in una prima, musica in una terza o matematica in quinta. Mi hanno istruito a compilare, verbalizzare, programmare, fare crocette su un foglio e sull’altro ancora ma nulla di più.”
Ancor più drammatico sapere da alcuni studenti della facoltà di Scienze della Formazione primaria che nei corsi universitari la didattica è ridotta al lumicino.
Anche da questi scritti si forma la domanda: la proposta laburista, di licenziare i docenti se dopo un esame quinquennale risultano impreparati, ha un senso anche in Italia?
Parrebbe di si, a condizione che la scuola si preoccupi di formare i docenti senza aggravio per gli stessi o i docenti siano messi nelle condizioni economiche e professionali (abolizione del precariato) tali da poter essere obbligati a frequentare corsi in maniera autonoma. La scuola italiana ha bisogno di professionisti che siano costantemente formati e supportati, pronti ad affrontare le nuove situazioni famigliari e sociali degli allievi.
Spesso qualcuno mi chiede: “Se tu fossi Ministro qual è il primo atto che faresti?”. La risposta è semplice: “Nessun monitoraggio, nessuna valutazione ma la formazione obbligatoria a costo zero per tutti i docenti, dalla scuola dell’infanzia alla scuola di secondo grado. Fatta la formazione poi si fanno i monitoraggi”.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

E perché mai la “trasmissione del sapere” non può coesistere con dialogo e creatività?

La lettura dell’intervista, pubblicata il 10 aprile, “Indicazioni Nazionali lingua italiana, un colpo di spugna…

11/04/2025

Domanda per gli elenchi aggiuntivi alla prima fascia GPS, procedura al via con Istanze OnLine dal 14 al 29 aprile. Ecco cosa c’è da sapere!

Le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze finalizzate all’inserimento neglielenchi aggiuntivi alle graduatorie provinciali…

11/04/2025

Cedolino di aprile 2025 di docenti e personale Ata, è stato inserito lo 0,6% dello stipendio tabellare di indennità di vacanza contrattuale

Nel prossimo cedolino di aprile 2025, professori e personale Ata, troveranno un' altra voce di…

11/04/2025

Docenti di sostegno confermati su richiesta della famiglia: la norma è legittima

Da Salvatore Nocera, noto esperto di inclusione e disabilità riceviamo il seguente contributo che volentieri…

11/04/2025

Sottratti 30mila euro dal conto di una scuola: “Strani movimenti, bonifici di poche centinaia alla volta”

Un fatto increscioso: dal conto di una scuola materna paritaria della provincia di Verona sono…

11/04/2025

Reazione allergica scuola, Ata assistono alunno ma la docente li blocca: “Decido io”. Lo studente la segnala al Mim

L'accusa è grave: una docente non avrebbe aiutato uno suo studente di diciotto anni di…

11/04/2025