Save the Children dipinge uno scenario fosco con l’indagine: “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani”, realizzata da Ipsos, in occasione del lancio della campagna “Allarme infanzia, a sostegno dell’infanzia a rischio in Italia”.
Attraverso di essa dal 20 maggio al 5 giugno Save the Children denuncia “il gravissimo deficit di futuro delle giovani generazioni” e chiede “una massiccia mobilitazione dell’opinione pubblica affinché le istituzioni mettano in campo interventi urgenti e strutturali in favore di minori e giovani, sempre più minacciati nel diritto ad una vita dignitosa”.
Secondo Save the Children sono quattro le principali e più pesanti ‘ruberie’ commesse a spese del nostro ben poco considerato ‘giovane capitale umano’: il taglio dei fondi per minori e famiglia: l’Italia è al 18esimo posto nell’Europa dei 27 per spesa per l’infanzia e famiglia, pari all’1,1% del Pil; la mancanza di risorse indispensabili per una vita dignitosa, ovvero il ‘furto’ di cibo, vestiti, vacanze, sport, libri, mensa e rette scolastiche e universitarie: quasi il 29% di bambini sotto i 6 anni, 950mila circa, vive ai limiti della povertà, il nostro paese è al 21esimo posto in Europa per rischio povertà ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni e il 23,7% vive in stato di deprivazione materiale; il furto d’istruzione: l’Italia è 22esima per giovani con basso livello d’istruzione (il 28,7% tra i 25 e i 34 anni, 1 su 4, per dispersione scolastica, pari al 18,2% di under 25, 1 su 5), all’ultimo posto per tasso di laureati (il 20% dei giovani fra 30 e 34 anni, 760.000); il furto di lavoro: i giovani disoccupati sono il 38, 4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo mentre i ‘Neet’ (i giovani che non lavorano e non sono in formazione) sono 3 milioni e 200mila e posizionano il nostro paese al 25esimo posto su 27.
La campagna di Save the Children si sviluppa intorno al concetto di ‘furto di futuro’, a cui danno corpo dei ritratti di bambini che denunciano il furto attraverso alcune frasi (‘Mi hanno rubato la terza media, ‘Mi hanno rubato la mensa a scuola’).
Ritratti che da oggi sono visibili su migliaia di macchine e sui muri di Roma e Milano o mostrati dai volontari di Save the Children in altre 14 città italiane: una ‘guerrilla metropolitana’ per descrivere la gravità della condizione di bambini e giovani e suscitare una reazione fattiva, invitando tutti a moltiplicare l’allarme denunciando il furto di futuro con una proprio messaggio sul sito www.allarmeinfanzia. it. Si può inoltre seguire la campagna su #allarmeinfanzia.
Spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia: “Per quantificare il furto di futuro che si sta commettendo ai danni delle giovani generazioni Save the Children ha utilizzato 12 indicatori Eurostat che permettono di comparare le chance dei bambini italiani con quelle dei loro coetanei europei. Il risultato, riassunto in 5 mappe e classifiche dei 27 paesi dell’Ue, compresa l’Italia, è deprimente. Considerando i diversi indicatori, il nostro paese si posiziona per 7 volte oltre il ventesimo posto in classifica. Un posizionamento molto negativo che Save the Children ha tradotto in una mappa sintetica in cui l’Italia appare di dimensioni molto ridotte rispetto alle attuali, a indicare la perdita di futuro per i bambini e adolescenti, rispetto ai quali stanno peggio solo i minori di Bulgaria e Grecia”
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