I Beatles ‘canteranno’ in latino. La singolare e per certi versi anche bella iniziativa si deve ad un sacerdote della segreteria di Stato del Vaticano che cura il profilo twitter in latino del Papa, monsignor Daniel Gallagher. Il presule, di origini americane, è un grande latinista e ha già tradotto nella lingua di Cicerone ‘Il diario di una Schiappa (‘Commentarii de inepto puero’).
Ora sta pensando di tradurre in latino le canzoni dei primi album dello storico gruppo di Liverpool: “La lingua degli antichi romani è tutt’altro che morta. Con il latino si può fare tutto”.
In attesa di cantare le melodie nella lingua di Catullo e Virgilio, il curatore del profilo tweet in latino di Bergoglio ha già pensato a come rendere in latino i nomi del gruppo. Sugli scontati Ioannes (John Lennon), Paulus (Paul Mc Cartney), Georgius (George Harrison), spicca il carismatico batterista Ringo Starr. Tradotto in latino, ‘Anulatus’.
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“I romani – argomenta Gallagher – non avevano una parola specifica per indicare un concetto. Se poi si pensa che tutto il gruppo era solito portare anelli, la traduzione, certamente estrosa, richiama anche il modo di essere”.
“Beatles tradotto significa scarafaggi quindi in latino dovrebbe diventare ‘Scarabeus’, traduzione che magari disperde un po’ l’ironia”.
Il progetto del presule contempla in particolar modo i primi album dei Beatles. “Anche se erano canzoni magari più banali sono anche le più traducibili, nei primi motivi c’era poi molta poesia. La cosa più importante è cercare di mantenere la melodia”.
“Quando mi viene una parola giusta – racconta il presule – la metto per iscritto pensando sempre alla melodia dei Beatles”. Il banco di prova potrebbe già arrivare questa estate alla scuola estiva nella quale il presule è occupato: “Il punto è quello di non disperdere un patrimonio tanto grande. Non trascurabile poi il fatto che il gruppo aveva una sua genialità”.