Sono uno studente di quinta superiore, e ho appena ricevuto la notizia che, in Lombardia, la didattica a distanza verrà prolungata fino al 25 gennaio. Una mossa astuta, probabilmente atta ad assicurarsi la chiusura permanente delle scuole secondarie di secondo grado per tutto il mese di gennaio e, in buona parte, anche per quello di febbraio.
La curva dei contagi infatti, come è stato più volte annunciato, si alzerà, con o senza l’influenza delle scuole. A quel punto in Lombardia, come in altre regioni, potrebbe scattare la zona rossa, la quale prevede anch’essa il 100% di didattica a distanza per le scuole superiori.
Io sono stanco. Stanco di non poter più rivedere i miei compagni o i miei professori. Stanco di non poter più seguire le lezioni in presenza. Ci avete abbandonato, ancora una volta. Nessuno ha capito che la didattica a distanza non è scuola, e a nessuno sembra importare se da più di 10 mesi noi, studenti delle superiori, siamo inchiodati davanti a uno schermo dalla mattina alla sera.
Provo ribrezzo, rabbia e amarezza. Non c’è nessuno che ci ascolta, e nessuno che ci difende: come sempre le vostre, amici politici, sono solo chiacchiere. Voi non tifate per la scuola in presenza, esattamente come non considerate quest’ultima una priorità. Non lo avete mai fatto. Voi state rovinando una generazione e, presto o tardi, ve ne accorgerete.
Colgo infine l’occasione per ringraziare tutti quegli studenti, genitori e professori che, in questi giorni, hanno preso parte a delle manifestazioni a favore della riapertura delle scuole. Grazie di quello che fate: questo scempio deve finire, ora.
Michele Santospirito