La burocrazia sta impedendo al personale della scuola di aderire all’anticipo pensionistico ‘Opzione donna’: lo denuncia la Flc-Cgil, spiegando che “ad oggi non risulta ancora emanata la circolare relativa alla riapertura delle funzioni che permetterebbero al personale della scuola di accedere attraverso ‘istanze on line’ alle dimissioni in base al requisito previsto da ‘Opzione donna’”.
Risulta infatti bloccata la funzionalità specifica per per presentare la propria candidatura alla pensione anticipata, anche di nove anni, in modalità digitale.
I requisiti per lasciare prima
Il via libera, ricordiamo, è riservato alle donne che l’anno scorso hanno raggiunto 58 anni di età (59 le autonome) e 35 di contributi, era giunto con la legge di Bilancio, in particolare il comma 476 dell’articolo 1, che ha introdotto la proroga al 31 dicembre 2019 dei requisiti validi per l’accesso alla pensione anticipata.
Come in passato, la norma dà la possibilità anche di accedere alla pensione a condizione che optino per la liquidazione dell’assegno con il calcolo contributivo: una modalità che comporta una decurtazione media dell’assegno di quiescenza del 25-30% rispetto all’uscita regolare a 67 anni di età o con 41 anni e 10 mesi di contributi versati.
Attesa inspiegabile
“Abbiamo chiesto e chiediamo l’immediata emanazione” della circolare funzionale alla presentazione della domanda, ha detto ancora il sindacato Confederale, “per permettere al personale un accesso sereno per ciò che riguarda i tempi, a questa opzione”.
“Non ci sono ancora risposte. Risultano inspiegabili questa attesa e questa difficoltà per un atto dovuto e semplice che guarda caso coincide con la nuova direzione del Dipartimento. Si sta impedendo alle lavoratrici di esercitare un diritto previsto dalla Legge di Bilancio”, ha concluso la Flc-Cgil.