C’è uno spiraglio sull’anticipo pensionistico che eviti il ritorno alla Legge Fornero completa, dopo che dal 1° gennaio 2023 potrebbe uscire di scena anche Quota 102: il Governo starebbe lavorando su “Quota 41”, relativa ai contributi presentabili dai lavoratori, anche se non si comprende l’età minima applicabile e l’entità delle probabili penalizzazioni sull’assegno di quiescenza.
Quota 41? “Può essere un punto di riferimento ma è ancora presto per poter dire in che modo e con quali condizionalità”, ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, il 4 novembre, al termine dell’incontro con sindacati e parti sociali. È “una fase in cui stiamo studiando gli strumenti”, ha aggiunto, ricordando la proroga di Opzione donna (che nella scuola in media manda in pensione con non molto più di mille euro al mese ndr) che però non soddisfa i lavoratori per due motivi: convogliando tutti i contributi sul contributivo riduce sensibilmente la pensione e poi esclude tutti i lavoratori uomini.
A commentare la possibilità è stata anche l’ex ministra del lavoro Elsa Fornero, promotrice della riforma del 2011 che ha portato il pensionamento a 67 anni per tutti.
Intervenendo ad un dibattito all’interno del Forum Elle Active, presso l’università Cattolica di Milano, l’economista ha detto: “Quota 41 ok, ma sull’età non viene detto nulla visto che la legge che porta il mio nome parla di 67 anni: lasciate i 67 anni oppure li anticipate?”.
Fornero ha specificato che “questo fa una grossa differenza sulla spesa pensionistica e la domanda è se oggi per il nostro welfare abbiamo bisogno di aumentare la spesa pensionistica o non ci siano altre voci di spesa prioritaria”.
L’ex ministra del Lavoro anche stavolta conferma il suo ostracismo per aggiramenti della sua legge di riforma: “Secondo me la risposta è sì ci sono altre priorità in Italia perché la povertà si annida soprattutto tra le famiglie giovani con bambini e sono i bambini prevalentemente in condizione di povertà e quindi ci preoccupiamo delle loro pensioni? No io direi preoccupiamoci del loro presente, della scuola, e dell’occupazione“.
Per quanto riguarda la proroga di Opzione Donna, Fornero ha ribadito che nasconde una ‘sottile discriminazione’ rispetto agli uomini, con conseguenze sul calcolo pensionistico e influenzando anche le opportunità di carriera.
Insomma, per Elsa Fornero le “scappatoie” per andare via dal lavoro prima dei canonici 67 anni non dovrebbero proprio esistere.
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