Crescono al Ministero della Pubblica Istruzione le preoccupazioni per il completamento del processo di riforma iniziato più di quattro anni addietro.
Potrebbe anche slittare la riforma dei cicli e non vedersi realizzata la nuova scuola di base di sette anni.
Mancherebbero, infatti, i tempi necessari per l’emanazione del relativo decreto legislativo. Al momento si sta lavorando ad un testo che trasformi il documento "Verso i nuovi curricoli", presentato dal ministro De Mauro il 7 febbraio, di 140 pagine, in un testo giuridico.
Il decreto, prima dell’emanazione, dovrà fra l’altro acquisire il parere del Consiglio di Stato e del CNPI ed essere sottoposto al vaglio delle competenti Commissioni della Camera e del Senato. L’ombra dello scioglimento delle Camere circola ormai sempre più concretamente.
Il periodo intercorrente tra lo scioglimento del Parlamento e le consultazioni elettorali in cui è prevista solo la "ordinaria amministrazione", basterà per il completamento dell’iter?
E poi: l’emanazione di un decreto di questa portata, che trasforma la scuola elementare e quella media in un "settennio di base", è ordinaria amministrazione?
Se le lacrime del ministro De Mauro fossero state dettate oltre che dallo stress e dalla commozione anche da queste preoccupazioni?