Una pericolosa linea di demarcazione, hanno gridato gli studenti cileni, tra chi può permettersi un’istruzione privata di buon livello e chi invece è costretto, a causa delle tasse studentesche troppo alte, a rinunciare agli studi. E così sono tornati in piazza mercoledì 25 aprile 2012 per riprendere la lotta a favore del diritto a un’istruzione superiore gratuita e qualitativamente adeguata. Circa 80mila gli studenti in piazza dunque che non hanno sentito nemmeno le aperture del governo come l’abbassamento dal 6% al 2% del tasso sui debiti contratti dagli studenti con le banche per pagarsi gli studi. Sono inadeguate le promesse del presidente Sebastian Pinera, hanno risposto, e temono invece l’imminente arrivo di un ulteriore incremento, circa il 10%, delle spese medie per l’istruzione, altro motivo che si aggiunge agli altri e per riprendere al più presto le manifestazioni di protesta. Quella del 25 aprile è la prima grande mobilitazione studentesca in Cile del 2012 dopo le manifestazioni del 2011, definite le più grandi dai tempi del dittatore Pinochet. Nel marzo 2011 a Santiago alcuni scontri tra studenti e polizia si sono conclusi con diversi atti di vandalismo: una cinquantina di dimostranti furono arrestati e almeno 5mila persone riportarono ferite.