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In profondo rosso i bilanci scolastici 2009

Si prospettano tempi difficili, anzi drammatici, per i bilanci delle scuole.
Basta leggere la nota del Miur sulla predisposizione del Programma Annuale 2009 per rendersene conto.
Le uniche somme certe, per il momento, riguardano esclusivamente le risorse necessarie a far fronte agli impegni di natura contrattuale (compensi accessori per il personale, esami di Stato, servizi di pulizia, rimborsi ai Comuni per i pasti di docenti e personale Ata) mentre per le spese di funzionamento “tenuto conto delle riduzioni degli stanziamenti di bilancio per tali voci di spesa per l’anno 2009, si fa riserva di comunicare gli importi che potranno essere assegnati dopo la definitiva approvazione del bilancio dello Stato”.
Ora, poiché l’assegnazione per il funzionamento didattico e amministrativo era già molto contenuta, parlare di ulteriori riduzioni per il 2009 significa che per i fondi saranno poco più che una elemosina.
Attualmente un circolo didattico di medie dimensioni (35-40 classi/sezioni e 800 alunni) può contare al massimo su 6-7mila euro.
Se si dovesse scendere ancora al di sotto di questa cifra (che è già al di sotto della soglia di sussistenza) le scuole potrebbero garantire appena l’acquisto di registri di classe, gessetti e “cancellini”.
Ma come si è arrivati a questa drammatica situazione ?
E’ presto detto: sono gli effetti della “clausola di salvaguardia” prevista già da precedenti leggi finanziarie e confermata con la recente legge 133.
In pratica succede questo: se nella scuola non si raggiungono gli obiettivi di risparmio previsti dalla legge finanziaria, il Ministero  dell’Economia provvede a tagliare in modo lineare le risorse assegnate al Miur per il funzionamento delle scuole.
Questo ha determinato, per il 2008, un taglio di 560milioni di euro (ridotto a 360 a seguito di una copertura di 200milioni fatta con la legge 133).
Per il 2009 rimarrà il buco di 560milioni già creatosi e bisognerà vedere se i 456milioni di risparmi previsti dalla legge 133 si realizzeranno o meno.
Per esempio, il rinvio di un anno del dimensionamento scolastico (valutabile intorno ai 100milioni di euro per il 2009) dovrà essere “pagato”  riducendo gli stanziamenti destinati alle scuole. E così capiterà per ogni altro risparmio mancato.
Si potrà certamente estendere tempo pieno e sostegno, ma sapendo che i costi ricadranno tutti sul bilancio del Miur e dunque, indirettamente, sulle scuole stesse.
Reginaldo Palermo

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