Entrare in ruolo dopo aver svolto 22 anni di precariato e girato sette province diverse, sempre “caccia” di una cattedra almeno annuale. È la storia professionale del professore Paolo Buzzelli, docente di discipline giuridiche ed economiche alle superiori: il docente, intervistato da Repubblica.itha spiegato, con amarezza ma anche tanto realismo, che entrare in ruolo nella scuola è legato spesso a fattori imponderabili, che possono rivelarsi favorevoli oppure no. Creando i presupposti, come nel suo caso, di un’odissea di supplenze lunghe anche decenni: “sono tanti i fattori – ha confidato il professor Buzzelli – che, combinati insieme, possono fare la fortuna o meno di una persona che è inserita nelle graduatorie dei vari provveditorati”. Ha poi detto di aver “girato sette provveditorati”, perché un docente della scuola pubblica in Italia “non sempre ha la collocazione in un’unica sede per le canoniche 18 ore”.
A pochi anni dalla pensione, ne mancano solo quattro, ha firmato pochi giorni fa un contratto a tempo indeterminato presso l’Ufficio scolastico territoriale di Varese: quest’anno insegnerà (classe di concorso A019) nell’Istituto tecnico industriale “Ponti” di Gallarate. “Dopo un forte sollievo iniziale – ammette il docente di discipline giuridiche ed economiche – l’animo si è abbastanza placato sulla base di una sensazione di stabilità”. Quella a cui puntano altri 250mila precari in lista di attesa e sempre più scoraggiati.