Paese che vai lingua che trovi e in Russia c’è solo il russo: guai ai trasgressori. Così la pensano i nazionalisti del partito Liberaldemocratico che hanno presentato una legge in esame alla Duma il mese prossimo.
Niente allora smartphone, hi-fi, facebook, hardware, wireless e così via, perché scatta la multa. I nazionalisti russi si rifanno alla legge Toubon che nel 1994 ha vietato in Francia l’uso di parole inglesi nelle comunicazioni istituzionali, i contratti e le scuole statali, senza però prevedere multe per i trasgressori.
“Siamo stufi di questi americanismi e anglicismi – dichiara il leader del partito Vladimir Zhirinovsky, citato dal quotidiano britannico The Guardian – faremo una lista delle parole proibite da usare invece delle normali parole russe… dovrà essere sul tavolo di ogni giornalista, presentatore radio e tv, insegnante e scrittore”.
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