Niente da fare: la Sardegna dovrà partecipare al dimensionamento scolastico, accorpando decine di istituti nei prossimi anni, alla pari delle altre regioni. Dopo la parziale, ma non definitiva, riduzione delle “fusioni” delle scuole, il Partito democratico nei giorni scorsi si era fatto promotore di un emendamento al decreto Milleproroghe per introdurre una deroga per l’Isola in virtù della particolarità del territorio e dell’importanza di mantenere in vita tutte le attuali scuole autonome. Invece, i parlamentari dem sardi Marco Meloni e Silvio Lai, “la destra al governo ha bocciato il nostro emendamento sul dimensionamento scolastico e così conferma di agire contro gli interessi della Sardegna”.
Con quell’emendamento i dem, spiegano con una nota, puntavano ad ottenere “una deroga, in ragione della specificità insulare riconosciuta in Costituzione, agli stringenti criteri per il taglio delle autonomie. Proponevamo infatti una flessibilità del 30%, che avrebbe permesso di salvare in Sardegna tutte le 36 autonomie scolastiche soppresse. La Sardegna subisce un colpo definitivo: per il prossimo anno scolastico il taglio selvaggio delle autonomie sarà irreversibile”.
Secondo i due dem, per concludere, la bocciatura dell’emendamento “conferma che la Giunta Solinas, che ha avallato questo progetto distruttivo del diritto all’istruzione e al futuro dei nostri giovani, e il candidato presidente Truzzu sono in perfetta continuità”.
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