La segretaria della Uil scuola di Sassari e Gallura sostiene che su una popolazione scolastica di circa 200mila alunni, ben 50mila sarebbero esclusi dalla didattica distanza; dunque, quasi un quarto degli studenti dell’isola, scrive La nuova Sardegna, non avrebbe la possibilità di seguire le lezioni interrotte dl covid-19.
Fa poi notare ancora la Uil scuola che, ripartendo le quote, partendo dagli stanziamenti di 85 milioni di euro predisposti dal Governo per tutta la Nazione, per le singole autonomie scolastiche della Sardegna, farebbero entrare circa 10mila euro, con cui, nella migliore delle ipotesi, sottolinea la Uil scuola, si potrebbero acquistare una ventina di dispositivi informatici per una popolazione scolastica media di 700 allievi per istituto.
Questo significa, per il sindacato, che bisogna cessare di “criminalizzare chi non fa perché non ha potuto fare”, mentre si assiste, da un lato alla eccessiva operosità di certi dirigenti, che cercano di limitare i danni per i ragazzi, e dall’altro alla neghittosità di altri o alle eccessive pretese di altri ancora.
Ma la Uil va ancora oltre, denunciando che da parte del ministero mancate precisazioni come il “tempo di connessione, ovvero la disponibilità oraria del docente sulle piattaforme online”.
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