Le segreterie regionali siciliane di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal hanno redatto una lettera aperta rivolta al presidente della regione Sicilia Crocetta, all’assessore all’istruzione e Formazione Marziano e per conoscenza alla ministra dell’istruzione, università e ricerca, Valeria Fedeli.
Nel comunicato si dichiara che “a distanza di oltre venti giorni dall’impegno assunto dalla Regione di farsi portavoce di una richiesta urgente per la convocazione di un tavolo nazionale sulla scuola siciliana, quasi a ridosso dell’avvio delle lezioni, ad operazioni di mobilità annuale ampiamente avviate, continuiamo a non ricevere risposta e a registrare l’indifferenza sul tema del diritto allo studio degli alunni diversamente abili e sulla possibilità di rientro, con mobilità annuale, dei docenti specializzati titolari fuori regione”.
“Confidiamo – si legge nella lettera aperta – nella lungimiranza dei decisori politici e della ministra Fedeli, affinché si possa avviare un dialogo per affrontare concretamente le esigenze dell’utenza unitamente alle legittime aspettative del personale. Si apra subito un confronto in cui si provi, con urgenza, a dare alcune risposte all’esigenza di qualità nella scuola siciliana, a partire dall’utilizzo del personale esiliato da incomprensibili algoritmi”.
In particolare lo scorso primo agosto i sindacati avevano sollecitato alle istituzioni regionali uno specifico intervento relativo alle condizioni della scuola siciliana prima dell’apertura dell’anno scolastico dopo “la totale chiusura dimostrata dall’Ufficio scolastico regionale della Sicilia rispetto ad un adeguamento del contratto nazionale sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie alle condizioni di contesto”.
“Sebbene sia chiaro che i prossimi mesi saranno pesantemente segnati dalla campagna elettorale siciliana e nazionale – scrivono Graziamaria Pistorino segretario regionale Flc Cgil, Francesca Bellia Cisl Scuola, Claudio Parasporo Uil Scuola e Michele Romeo Confsal – la scuola siciliana non può essere trattata come palcoscenico, né, peggio, essere completamente ignorata da coloro che rivestono responsabilità istituzionali”.
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, ribadiscono le loro richieste: “Abbiamo più volte segnalato la necessità strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno come motore del Paese, di adeguati investimenti in istruzione e ricerca a partire dal tempo pieno (più strutture, più docenti, più personale Ata); abbiamo ribadito la necessità di dare stabilità al personale di sostegno per garantire l’efficacia dell’integrazione in un territorio quasi completamente privo di ulteriori servizi (ampliamento dell’organico di diritto in funzione degli effettivi posti in deroga, per le immissioni in ruolo e per la mobilità); abbiamo evidenziato come sia incomprensibile non garantire assunzioni stabili e continuità della prestazione lavorativa a un precariato con elevata formazione intellettuale, condannato ad ingrossare le fila delle sproporzionate percentuali della disoccupazione giovanile siciliana”.
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