In Sicilia la scuola incomincia coi problemi

“Comincia la scuola in Sicilia tra i problemi di sempre: classi affollate, organici ridotti, edifici inadeguati”. Michele Pagliaro (segretario generale Cgil Sicilia) e Giusto Scozzaro (segretario generale Flc Cgil Sicilia) chiedono al governo dell’isola di dare subito seguito “al tavolo regionale sulla scuola, che è stato solo insediato. Del resto, la vicenda delle scuole provinciali è emblematica del disinteresse del governo sull’argomento: noi chiediamo però un’inversione di rotta”.
Cgil e Flc rilevano che “la regione può intervenire per la scuola per l’infanzia, utilizzando i fondi europei disponibili (almeno 200 milioni) che rischiano di non esserci più nella prossima programmazione europea se inutilizzati”. La Regione, dicono ancora Pagliaro e Scozzaro, “deve inoltre svolgere un ruolo di indirizzo per la scuola secondaria di secondo grado, per garantire una crescita programmata in relazione alle prospettive nel mondo del lavoro”. C’e’ poi il capitolo dell’edilizia: “E’ inconcepibile, a fronte dello stato degli edifici scolastici in Sicilia, che il bando per l’utilizzo di 50 milioni sia stato fatto con un mese di ritardo, lasciando ai dirigenti scolastici tempi risicati per le domande. Si tratta di incidenti di percorso che non devono ripetersi”.
Secondo Cgil e Flc “il governo regionale può avere un ruolo decisivo anche per quanto riguarda gli organici e la distribuzione delle risorse, esercitando adeguatamente la propria funzione negoziale nella conferenza Stato-Regioni. Ad esempio rivendicando, in assenza del tempo pieno, un tempo minimo nella scuola primaria di almeno 30 ore”. “er quanto riguarda la conoscenza e gli interventi a favore dei giovani, concludono Pagliaro e Scozzaro, “è arrivato il momento di passare dalle enunciazioni di principio ai fatti, se si vuole porre le basi per lo sviluppo della nostra regione”.

Redazione

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