La dispersione scolastica è un fenomeno purtroppo sempre attuale nel nostro Paese. Le aree del Sud, come di consueto, risentono maggiormente del problema e presentano percentuali più elevate rispetto al Centro-Nord. Un’indagine dell’Usr Sicilia analizza i dati della Regione e fa emergere aspetti interessanti.
Il numero degli alunni nell’ultimo decennio mostra un decremento, dal 2013/14 all’anno in corso si è passati da 773.425 a 678.482 alunni con un decremento di 94.943 studenti (12.151 in meno rispetto all’anno scorso). Di conseguenza sono diminuite anche le istituzioni scolastiche, da 889 di dieci anni fa a 812 di oggi (77 in meno).
Il calo demografico e la denatalità influiscono certamente su questo dato e le previsioni per i prossimi anni sono di un costante aumento.
Gli alunni attuali sono 678.482 distribuiti in 35.769 classi, i docenti risultano essere 63.249 su posti comuni e 25.425 su posti di sostegno, 22.235 Ata e 155 personale educativo.
Per quanto riguarda la dispersione scolastica, il report dell’Usr Sicilia evidenzia per l’anno scolastico 2020/21 nelle scuole di I grado uno 0,77% nella provincia di Siracusa e nelle scuole di II grado un 4,34% nelle provincia di Ragusa.
La Sicilia supera il 15% per quanto riguarda la dispersione implicita (studenti che pur finita la scuola, non hanno le competenze per il mondo del lavoro o l’Università), subito dopo Calabria, Campania e Sardegna.
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