Dal primo dicembre, entra in vigore un nuovo codice deontologico concordato tra governo Spagnolo, l’Associazione spagnola dei produttori di giochi “AEFJ” e “Autocontrol”, un’organizzazione indipendente responsabile dell’autoregolamentazione del settore pubblicitario spagnolo, con l’obiettivo di evitare disparità e imposizione dei ruoli tradizionali di genere per quanto riguarda la promozione di prodotti rivolti a minori.
In altre parole, in Spagna non occorrerà più chiedere se un giocattolo è per “un bambino o per una bambina”, ma saranno destinati a entrambi i generi. Secondo il ministro spagnolo dei consumatori la pubblicità per l’industria dei giochi dovrebbe diventare “più giusta, più onesta e costruttiva. E sbarazzarsi degli stereotipi di genere”.
La norma, da quanto si legge sulle agenzie, prevede che “i giocattoli non verranno presentati con indicazione esplicita o implicita che siano per l’uno o per l’altro sesso, né verranno fatte associazioni di colori (come il rosa per le bambine e l’azzurro per i bambini)”, evitando quindi pubblicità come quelle di bambole o cucine in miniature specificamente destinate alle bambine.
Anche se non è sempre intenzionale, i giocattoli pensati e acquistati da adulti per bambini e bambine diventano un mezzo per tramandare modelli culturali e doppi standard. Il rischio? Disuguaglianze educative a svantaggio delle bambine, limitate fin dalla subito nella possibilità di comprendere le loro preferenze e di costruire legami tra pari, libere da pregiudizi.
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