È questa una delle misure più polemiche della nuova legge di riforma scolastica voluta dal governo conservatore del Partido popular (Pp) di Mariano Rajoy, e che reca il nome del ministro dell’Istruzione José Ignacio Wert.
Secondo quanto riporta il giornale El Pais, di orientamento progressista, il governo conservatore ha accolto così una delle principali richieste della Conferenza episcopale spagnola, decisa a recuperare terreno nell’ambito dell’insegnamento scolastico dopo l’ondata di laicizzazione del governo di José Luis Zapatero. In effetti, secondo la riforma Wert, la materia di Educazione alla cittadinanza, introdotta dal precedente esecutivo socialista e odiata dai vescovi soprattutto per i suoi contenuti in tema di diritti degli omosessuali – scomparirà del tutto.
Attualmente la religione è una materia solo facoltativa nelle scuole spagnole: se viene scelta, conta per essere promossi all’anno successivo, ma non fa media in processi di selezione speciali né per ricevere borse di studio. Con la riforma, sarà ancora possibile non studiare religione, ma solo scegliendo una materia alternativa (“Valori etici”), e la materia Religione farà media a tutti gli effetti.
Ma non si tratta dell’unico punto sensibile della nuova legge: con la riforma, il governo di Madrid intende fornire sussidi ai centri scolastici privati in Catalogna che offrono corsi in castigliano (‘spagnolo): in questa regione autonoma, dalla fine della dittatura franchista, l’insegnamento scolastico pubblico in tutte le materie avviene in catalano, la lingua locale, mentre la lingua e la letteratura castigliana si studiano come materia a parte. (TMNews)
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