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In tanti aderiscono ai primi giorni di sciopero contro il “modello Invalsi”

“L’opposizione all’Invalsi ha visto accendersi le lotte nella scuola da parte di docenti e Ata, spesso con l’appoggio delle famiglie degli alunni”, è l’analisi di Barbara Battista, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego.
 “Due giorni di sciopero nelle scuole dell’infanzia ed elementari, che hanno visto lo scatto d’orgoglio dei lavoratori contro uno strumento che da un lato serve a giustificare tagli alle risorse mediante il metodo dei costi standard, stesso metodo seguito per la sanità; dall’altro a scaricare sui lavoratori le responsabilità dei problemi della scuola italiana, distogliendo l’attenzione da organici all’osso, classi stracolme, strutture fatiscenti e pochissime risorse. Uno sciopero – evidenzia Battista – anche contro le politiche, attuate ed annunciate, a partire dal blocco del contratto fino al 2020, passando per la mancata stabilizzazione ed il mancato riconoscimento delle ferie ai precari”. “Le responsabilità di questo sfascio vanno cercate in 20 anni di politiche di saccheggio dell’istruzione pubblica – precisa la dirigente Usb – praticate da governi di tutti i colori, con l’appoggio di sindacati collaborazionisti e oramai inutilizzabili per qualsiasi vera rivendicazione dei lavoratori”.
“Le connivenze politiche e sindacali al ricatto degli strozzini della BCE, FMI e la UE sono il vero cappio a collo di tutti i lavoratori e delle loro famiglie – attacca Battista – dalla scuola, alla sanità, alla giustizia, tutto il Pubblico Impiego è sotto attacco, a danno dei diritti costituzionali di tutti i cittadini. E la demagogia e le bugie del Governo non coprono disoccupazione e stipendi da fame”.

“Il 13 maggio si replica, con lo sciopero nelle medie e superiori – annuncia la sindacalista – a cui si attende una buona adesione dei lavoratori ed una grande prova di maturità anche da parte degli studenti, che non vogliono farsi ingabbiare dalla scuola modello ‘codice a barre’. Il 14 maggio L’Usb Scuola sarà inoltre in piazza in tutte le regioni manifestando con il Pubblico Impiego contro la spending review”, conclude Battista.

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