Categorie: Attualità

In Toscana è caccia ai diplomifici

Sono 45 gli istituti superiori paritari toscani che nel 2016 saranno sottoposti ai controlli del Miur. La buona scuola vorrebbe colpire chi la buona scuola non attua e così il Miur ha deciso di aumentare le verifiche in tutte quelle scuole paritarie toscane, specialmente le superiori, che presentano pochi iscritti nelle classi intermedie e un boom di presenze all’ultimo anno.

Gli ispettori del Miur, scrive La Repubblica,  verificheranno «la permanenza dei requisiti per il mantenimento della parità scolastica»: si va quindi dall’elaborazione del Pof (il Piano triennale dell’offerta formativa), alla redazione del rapporto di autovalutazione. Oltre al principio della trasparenza, con la pubblicazione dei bilanci e il rispetto della legislazione in materia di contratti di lavoro. In Toscana le scuole paritarie sono 624, per un totale di 40 mila alunni. Per la maggior parte si tratta di scuole dell’infanzia, mentre le superiori raggiungono quota 57 con 2.899 studenti.

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

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Le scuole “sospette” sono 45, tutti istituti superiori.

Una cifra piuttosto elevata, considerando che ci sarà un numero più alto di ispezioni solo in Calabria (150 scuole), Campania (110), Lombardia (91) e Lazio (55).

«I criteri per la scelta degli istituti da controllare dipendono dalla proporzione tra gli iscritti al primo e all’ultimo anno — spiega il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi — in Toscana non ci sono casi eclatanti, ma in alcuni istituti possono esserci 20 iscritti al primo anno che diventano 30 al quinto. Un altro campanello d’allarme è la documentazione assente o non adeguata di una certa scuola. Deve essere chiaro che non vogliamo fare una lotta alle paritarie, che anzi abbiamo valorizzato dando alle famiglie la possibilità di portare in detrazione fino a 400 euro della retta che pagano. Vogliamo però combattere e chiudere i diplomifici che regalano il titolo di studio».

Pasquale Almirante

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