In Turchia l’80% delle donne ferme alla licenza elementare
Quando si parla di Unione europea si fa riferimento a realtà nazionali profondamente diverse: fa scalpore sapere che alcune nazioni candidate ufficialmente a farne parte non abbiano fatto ancora praticamente nulla per sradicare convinzioni anacronistiche e realtà discriminanti. Come quella che continua a vivere la maggioranza delle donne nate in Turchia, a cui continuano ad essere negate tante possibilità. Ad iniziare da quella di andare a scuola.
A rendere pubblico il bassissimo tasso di scolarità femminile è stato lo stesso Governo turco, che con una comunicato del 7 novembre ha posto l’educazione femminile ai primi posti per il piano d’azione 2009. Nel farlo ha dovuto ammettere, tuttavia, un dato che non esitiamo a definire “agghiacciante”: quello che ad oggi otto donne su dieci fra 25 e 64 anni ha appena la licenza elementare. E a volte neanche quella.
Lo scorso anno scolastico su 190 mila ragazzi che non sono andati a scuola come avrebbero dovuto, 157 mila erano donne. Inevitabile che appena una donna su dieci riesca poi ad iscriversi all’Università, per l’esattezza appena l’8% (contro il 12% degli uomini). In Europa, invece, la tendenza è quella di sempre più donne, ormai in maggioranza rispetto al sesso maschile, iscritte a corsi post-diploma.
Ora il Governo nazionale della Turchia fa sapere che tra le azioni prioritarie future ha posto proprio quella di fare in modo che tutti i ragazzi in età scolastica siano finalmente avviati dalla famiglia all’istruzione. Ci vorranno però degli anni prima di vedere dei risultati tangibili. E lo stesso dicasi per altri requisiti di tipo politico, giuridico ed economico. Non a caso i commissari dell’Ue continuano ad essere titubanti nell’accogliere nell’Ue la Turchia, al pari di altri Paesi dell’est.