Tutte le classi dovrebbero avere non più di 20 alunni. E’ auspicabile, ma con la delega della Legge 107/15 sul sostegno si alza la soglia a 22 in presenza di alunni disabili.
E in assenza di alunni con limiti di apprendimento certificati, rimane in vigore la norma che nella secondaria prevede anche 28 alunni per classe. Con possibilità di derogare ulteriormente e creare quelle classi-pollaio che fanno poi tanto scalpore a livello di opinione pubblica.
L’osservazione è stata fatta da Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, nel corso della rubrica settimanale “L’angolo del direttore”, andata in onda su Radio Cusano Campus il 13 febbraio.
A Giuliani è stato chiesto se è giusto che le classi siano frequentate da non oltre 20 alunni: “su questo siamo tutti d’accordo – ha risposto – perché, anche per esperienza personale, posso dire che il gruppo sopra i 22-23 allievi diventa pesante da gestire. Oggi ci si sono molti casi di prime classi che sfiorano, a volte superano, quota 30 alunni. Siamo oltre il buon senso, anche perché spesso, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, nel gruppo-classe sono presenti alunni difficili, con disturbi specifici dell’apprendimento oppure con situazioni familiari particolari, denominati Bes”.
“Anche quando ci sono casi che necessitano del docente di sostegno, questi non copre tutte le ore a scuola. E non sempre c’è in classe l’Aec. Così il docente si ritrova da solo, con un nutrito numero di alunni, i ‘certificati’ e altri con disturbi più lievi ma che necessitano di programmazione perlomeno semplificata. Di certo, insegnare in queste situazioni diventa davvero complicato”.
Giuliani ha anche ricordato che il limite massimo di alunni spesso è irrispettoso anche della normativa in vigore sulla sicurezza: “il sisma cui abbiamo purtroppo assistito nell’ultimo periodo ha fatto emergere questa problematica”.
I dirigenti, ad iniziare da quelli degli uffici scolastici che hanno l’ultima parola sulla formazione delle classi, farebbero bene sempre a tenere conto di questi aspetti: quando si “gonfia” oltremisura il numero di alunni per classe, chiedono se la scuola ha delle classi, dei laboratori e delle palestre in grado di ospitarli e fare lezione senza arrecare rischi in caso di evacuazione?
Durante la puntata, si è anche parlato delle altre deleghe della Legge 107/15 e dell’anomalo caso del docente di sostegno a cui il dirigente scolastico ha chiesto di seguire, all’inizio di febbraio, l’alunno che ha deciso di cambiare scuola: “ma la normativa, come hanno ricordato pure i giudici, dice che l’insegnante specializzato è assegnato alla classe e non all’alunno”, ha tenuto a dire Giuliani.
Infine, si è parlato del contratto sulla mobilità, il cui destino rimane legato a doppio filo alle forti incertezze che stanno contraddistinguendo la trattativa Miur-sindacati sulla chiamata diretta dei docenti.
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