Fu grazie alla battaglia di una madre, Mirella Antonione Casale, torinese, classe 1925, che nel 1977 furono abolite le cosiddette “classi speciali”.
Mamma di Flavia che all’età di sei mesi in seguito all’influenza “asiatica” sviluppò un’encefalite virale, con gravi conseguenze cerebrali, capì che la figlia, per migliorare, doveva inserirsi a scuola come tutti. Da qui la battaglia dell’insegnante mamma, contro un ordinamento che relegava i ragazzi con handicap nelle classi differenziali. Alla sua figura è ispirato il film per la tv La classe degli asini di Andrea Porporati con Vanessa Incontrada e Flavio Insinna, che RaiUno manderà in onda lunedì 14 novembre. Una fiction civile, presentata in anteprima alla presenza del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presso l’Aula magna dell’istituto Leonarda Vaccari di Roma.
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“Dobbiamo costruire una società capace di integrare e includere” ha detto il ministro “abbiamo bisogno di una scuola inclusiva e aperta per poter avere una società altrettanto inclusiva e aperta in grado di riconoscere le differenze”. Il film, prodotto da Matteo Levi e Raifiction, ripercorre le tappe della battaglia di Casale per il riconoscimento al diritto ai ragazzi disabili di frequentare insieme agli altri bambini la scuola dell’obbligo. Un percorso lungo e difficile che portò il Parlamento nel 1977 all’approvazione di una legge che cancellò definitivamente le aberranti “classi speciali”.
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