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In un liceo toscano istituiti bagni “neutri”, la dirigente: i tempi lo impongono, scelta unanime del consiglio d’istituto

Un altro liceo italiano ha deciso di fare un’azione concreta per mettere a proprio agio tutti gli studenti che non vogliono essere etichettati come “maschi” o “femmine”. Si tratta del liceo Niccolini-Palli di Livorno, dove sono stati istituiti due bagni neutri, che possono essere usati da studenti di ogni genere.

L’iniziativa, simile quella portata avanti in una scuola di Torino solo qualche mese fa, è da attribuire alla preside del liceo, Teresa Cini, che da poco dirige la scuola e fin da subito ha deciso di apportare cambiamenti significativi all’interno dell’istituzione scolastica, come riporta Today.it.

Cosa sono i bagni neutri

“Ci sono sembrati maturi i tempi per dotare le sedi di ’bagni neutri’ senza indicare il genere degli utenti, perciò possono usufruirne sia maschi sia femmine. La porta di queste toilette si distingue dalle altre perché ha una targa con scritto solo ’bagno’ e sotto c’è un arcobaleno. Ha realizzato il logo un ragazzo della scuola”, racconta la preside, come riportato da Il Telegrafo.

“Come si sta facendo di tutto per eliminare ogni barriera architettonica nelle scuole, allo stesso modo la scuola deve essere inclusiva verso tutti gli alunni anche quelli che vivono in modo conflittuale, o non armonico il sesso percepito e quello che viene loro assegnato all’atto della nascita. Queste percezione – ha continuato – nelle giovani generazioni è sempre più precoce perché la riscontriamo anche negli alunni delle scuole dell’obbligo”.

Un’iniziativa acclamata da più parti

Il progetto è stato portato sia all’attenzione del collegio docenti che a quella del consiglio d’istituto, dove è stato approvato all’unanimità. La maggior parte dei docenti ha salutato con entusiasmo l’iniziativa, così come gli studenti. Ecco cosa ha fatto scattare nella dirigente la necessità di fare tutto ciò: “Si tratta di una cosa a cui crediamo molto e che i tempi attuali ci impongono di fare – ha spiegato la Cini -. Già alle scuole medie, dove ero fino allo scorso anno, ci sono casi di ragazzi e ragazze in cui si riscontrano disforie di genere. Un aspetto – prosegue la dirigente – che mi è rimasto in testa e che si è trasformato in uno dei primi atti concreti che ho portato all’attenzione del collegio docenti e del consiglio d’istituto, anche a seguito di alcune situazioni specifiche”.

A quanto pare nessuno ha ostacolato questo progetto, nonostante tocchi una questione abbastanza delicata e, a volte, divisiva. “Già lo scorso anno – ha aggiunto la dirigente – la scuola aveva deliberato l’approvazione del regolamento per la carriera Alias”. Insomma, la scuola livornese si dimostra al passo con i tempi, nel segno dell’inclusività. Ecco l’intento della dirigente: “Rimuovere ostacoli di ogni ordine e genere e per consentire a tutti di poter vivere con serenità”.

Redazione

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