In una scuola del trentino “Niente segno di croce”

Ed è scattata la protesta, dopo la decisione dalla coordinatrice pedagogica della scuola dell’infanzia di Frassilongo, paese di una valle del Trentino abitata dalla minoranza linguistica mochena:
La decisione però non è piaciuto ai genitori che si sono rivolti ai sindaci della zona e al parroco della valle.
E il sindaco di Fierozzo, afferma: “Non credo che si faccia alcun male se i piccoli si fanno un segno di croce. Sono dispiaciuto per questo tipo di incomprensioni; fra l’altro non è capitato mai, finora, che in quell’asilo ci fossero bimbi di altre religioni. Quindi penso che sia importante per loro, oltre al gioco e alle attività che fa crescere le loro conoscenze, ricevere un insegnamento relativo alla fede cristiana, alla base della cultura mochena”.
E in attesa di una mediazione con il personale della scuola materna, anche il sindaco di Frassilongo, paese dove ha sede la scuola materna, Bruno Groff, sulla stessa linea. Pure il parroco di valle pronto alla trattativa: “Tutti sono concordi nel ritenere che non era il caso di togliere questo riferimento cristiano, ben radicato nella gente della valle”.
Come si può immaginare, la questione è arrivata anche alla Provincia autonoma di Trento, il cui presidente, Lorenzo Dellai, parla di “notizia che ha dell’incredibile. Voglio sperare che si tratti di uno scherzo di carnevale fuori tempo. Per quanto riguarda la Provincia è del tutto naturale che i bambini delle nostre scuole materne adottino comportamenti coerenti con la fede religiosa delle proprie famiglie e con l’identità religiosa che costituisce parte fondamentale della nostra costituzione materiale.

Redazione

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