L’istruzione sia allora una priorità per la Nazione, ha detto il presidente degli Stati Uniti, invitando nello stesso tempo a porre fine ai licenziamenti degli insegnanti per far quadrare i conti. Le accuse più pesanti le ha riversate contro i repubblicani, colpevoli di bloccare in Congresso i fondi che servirebbero per sostenere il settore.
Intanto sembra proprio che dal 2009 a oggi gli Stati Uniti abbiano perso oltre 300.000 posti nel settore scolastico, di cui 7.000 solo nell’ultimo mese, soprattutto a causa dei tagli di bilancio a livello locale e statale. E infatti il presidente Obama è stato molto chiaro su tale problematica: “Questo è esattamente il contrario di quanto dovremmo fare come Paese. Gli Stati dovrebbero fare dell’istruzione una priorità, anche in periodi di difficoltà finanziaria. E il Congresso dovrebbe collaborare, perchè riguarda tutti noi”.
E infatti ha con forza ricordato che lo scorso anno ha presentato al Congresso una legge per scongiurare nuovi licenziamenti e per riassumere quanti hanno già perso il lavoro. Ma la norma è stata bloccata, perché i repubblicani vogliono contenere le spese.
E sarebbero così decisi a risparmiare sull’istruzione che hanno presentato a loro volta una legge con la quale, tuona il presidente Obama, si rischia di aggravare la situazione, visto che sono previsti nuovi tagli tra gli insegnanti e la riduzione del numero degli studenti che possono avere accesso agli aiuti finanziari.
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