Un nuovo appello, rivolto al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, con una lettera formale e una richiesta di incontro urgente, è partito dal Veneto in relazione alla grave carenza di docenti nelle scuole.
La lettera è firmata dall’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, e sottoscritta dal presidente dell’Unione delle Province, Achille Variati, dal presidente dell’Anci, Maria Rosa Pavanello, e dai segretari generali regionali della Flc-Cgil, Salvatore Mazza, della Cisl Scuola, Concettina Cupani, della Uil Scuola, Giuseppe Morgante, dello Snals Confsal, Elisabetta Capotosto e dell’Fgu, Gilda Unams Livio D’Agostino.
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“Diamo così seguito – precisa Donazzan – agli esiti dell’incontro avuto tra noi nei giorni scorsi a Venezia. Siamo preoccupatissimi, tutti, Regione, Enti Locali, Sindacati, e siamo uniti. Non dare ascolto a quest’appello sarebbe una mancanza estremamente grave”.
Nella lettera inviata alla Giannini, si legge, tra l’altro: “Le sarà stata certamente già segnalata la situazione nella quale versa la scuola nel Veneto, sia in relazione al personale docente che al personale ATA: quasi 200 classi sovraffollate, 1.500 ore eccedenti rispetto all’orario prescritto, 20 sezioni di scuola dell’infanzia non autorizzabili, turni pomeridiani saltati nelle scuole d’infanzia”.
“Per questo – concludono i firmatari – chiediamo congiuntamente di poterla incontrare al più presto, per cercare assieme una soluzione che in questo momento appare quanto mai necessaria e improcrastinabile”.
“Questa situazione – dichiara inoltre la Donazzan – mette a grave rischio la normale apertura del prossimo anno scolastico, venendo a mancare ben 468 posti essenziali per il minimo indispensabile e per il corretto funzionamento della scuola veneta.
Se il MIUR non dovesse rivedere quest’assegnazione, avremo molte classi “pollaio”, una forte penalizzazione della montagna, la negazione del tempo pieno già richiesto dalla famiglie. Inoltre, sarà interrotto il percorso di educazione degli adulti, che non potranno così conseguire il titolo di studio. Ma amareggia rilevare anche che il ministero non ha tenuto in nessun conto che il rapporto tra numero di alunni e quello degli insegnanti in Veneto è il più alto d’Italia e che dal 2008 assistiamo a continue penalizzazioni del sistema scolastico veneto a fronte di una spesa tra le più basse a livello nazionale”.
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