Ogni anno durante il tragitto casa-scuola-casa e le esercitazioni scolastiche svolte in istituti pubblici e privati (in particolare negli istituti professionali e tecnici, ma anche nei licei durante le ore di educazione fisica) si infortunano quasi 13 mila docenti ed oltre 90 mila studenti: a farne le spese sono in prevalenza gli arti inferiori dei docenti e quelli superiori degli studenti. I dati sono stati forniti dall’Inail e riguardano il 2007, quando 12.912 insegnanti e 90.478 studenti sono stati vittime di infortuni accaduti nelle mura scolastiche o per recarvisi. In più sfortunati (più di 500 tra i docenti e 225 tra gli studenti) subiscono un’invalidità permanente. ”Gli insegnanti – fa sapere l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro – , al pari degli altri lavoratori, sono assicurati all’Inail se rientrano nel campo di applicazione del Testo unico dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, ossia se per lo svolgimento della loro attività fanno uso di macchine elettriche o frequentano un ambiente dove tali macchine sono presenti o sono direttamente adibiti ad attività che si configurano come esperienze tecnico-scientifiche, esercitazioni pratiche ed esercitazioni di lavoro. L’attività di educazione fisica e quella ludico-motoria sono assimilate all’esercitazione pratica. E’ bene ricordare che gli studenti, per il fatto che, a differenza degli insegnanti, non hanno un rapporto di lavoro, sono assicurati in via eccezionale per gli infortuni che accadono nel corso delle esperienze tecnico-scientifiche e delle esercitazioni pratiche e di lavoro previste dalla specifica disposizione del punto 28 dell’articolo 1 del Testo Unico del 1965, con esclusione degli infortuni, come quelli in itinere, non connessi alla specifica attività per la quale sussiste l’obbligo di legge. Gli studenti, peraltro, sono tutelati anche durante i viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo. Una curiosità: la maggior parte degli infortuni si verificano in Lombardia.