Il nuovo principio, riporta Il Sole 24 Ore, è stabilito nelle nuove linee guida dell’Inail sugli incidenti in itinere contenute nella circolare n. 62 del 18 dicembre, che prende atto dell’orientamento della Cassazione sulla necessità di valutare le esigenze familiari per riconoscere o meno la tutela assicurativa.
Le nuove linee guida precisano che il riconoscimento dell’indennizzo «è subordinato alla verifica delle modalità e delle circostanze del singolo caso», come, per esempio, l’età dei figli, la lunghezza della deviazione, il tempo della sosta, la mancanza di soluzioni alternative per assolvere l’obbligo familiare di assistenza dei figli. Circostanze, continua ancora l’Inail «attraverso le quali sia ravvisabile, ragionevolmente, un collegamento finalistico e ’necessitato’ tra il percorso effettuato e il soddisfacimento delle esigenze e degli obblighi familiari, la cui violazione è anche penalmente sanzionata».
L’estensione della tutela assicurativa estesa a simili casi, finora esclusi dalla copertura, tiene conto dell’evoluzione della giurisprudenza della Cassazione, e in particolare del «criterio della ragionevolezza» attraverso il quale, salvaguardando le esigenze umane e familiari del lavoratore costituzionalmente garantite, e conciliandole con i doveri derivanti dal rapporto di lavoro, la Suprema Corte, riporta Il Sole 24 Ore, ha ampliato la protezione assicurativa, anche per adeguare il sistema italiano agli standard di altri Paesi europei -Francia e Germania in primis – che riconoscono gli indennizzi per infortuni durante le deviazioni per motivi familiari.
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