Secondo Lorenzo Del Boca, giornalista e saggista, la storiografia ufficiale sarebbe infarcita di miti inattendibili e fantasiosi.
Dice infatti Del Boca: “Si tratta di porre l’accento sul fatto che la storia che viene studiata a scuola e che viene divulgata è una storia retorica, più verosimile che vera, non affatto attendibile, senza nessuna capacità di approfondimento. In fondo la storia è scritta dai vincitori ad uso di quelli che hanno vinto, i quali hanno necessità di amplificare le loro virtù, anche se sono minime, e di cancellare i difetti”.
“Questa cosa avviene dappertutto e in tutti i tempi, ma dopo un po’ c è la capacità di rivedere questo tipo di storia e di costruirne una un po’ più attendibile; questo avviene soprattutto nella storiografia anglosassone, noi siamo invece quelli che hanno maggiore difficoltà in questo tipo di lavoro, e quindi la storia che si studia a scuola è ancora quella che hanno fatto i vincitori: il Risorgimento è i Savoia che conoscono la via dell’esilio non del disonore; la Prima guerra mondiale quella che ci ha consentito di liberare Trento e Trieste; la Seconda guerra mondiale è quella della grande liberazione dei partigiani, senza un minimo di approfondimento e la capacità di costruire una cosa più equilibrata e quindi più condivisa”.
“La qual cosa – dice ancora l’autore – è dannosa perché la storia dovrebbe essere maestra di vita, e quindi di consentire di conoscere gli errori per correggerli; naturalmente, se la storia è taroccata, l’errore non soltanto non viene riconosciuto e corretto ma viene ripetuto e amplificato”.
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