Nella giornata di oggi, venerdì 16 settembre, si tiene la consueta inaugurazione dell’anno scolastico, trasmessa in diretta su Rai Uno. Quest’anno è l’Istituto di Istruzione Superiore “Curie Vittorini” di Grugliasco (in provincia di Torino) ospitare ‘Tutti a Scuola’, presentato da Flavio Insinna insieme alla Iena Roberta Rei. Presenti all’evento il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
L’inaugurazione dell’anno scolastico si è aperta con le parole di Flavio Insinna nei confronti dell’alluvione nelle Marche: “Siamo già in ritardo,” avverte il conduttore in riferimento alla battaglia al cambiamento climatico. In seguito, il tradizionale canto dell’Inno di Mameli.
Dopo alcune esibizioni e momenti toccanti, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha preso la parola: “Quante emozioni che ci dà questa scuola. Permettetemi di cominciare ricordando i bambini delle Marche. Permettetemi di dire a nome di tutta la scuola italiana che siamo vicini a questi bambini”, ha esordito.
“Ogni persona, paese, ente ha un carattere; la nostra scuola si può riassumere in tre parole: aperta, inclusiva e affettuosa. La scuola deve essere aperta, una scuola chiusa non esiste, insegna che il mondo è fatto di barriere. Noi, con la Costituzione, l’abbiamo voluta così. La scuola – ha continuato – è per tutti, non per uno di meno. Bisogna andare a scuola per avere gli strumenti. Se non conosco la lingua c’è qualcuno che la conosce per me. Dobbiamo fare in modo che gli studenti abbiano le loro parole”.
“Anche quest’anno scolastico si è aperto con serenità. C’è bisogno di scuola, anche nei momenti più duri abbiamo usato tutti gli strumenti possibili per tenere i nostri ragazzi legati tra di loro. Citando l’articolo 2, la solidarietà è la colla a caldo di cui abbiamo bisogno, che deve andare oltre i confini della nazione”.
Bianchi ha anche accolto con entusiasmo la riforma degli ITS, approvata proprio oggi: “Stamattina abbiamo approvato la riforma degli ITS. Guardate la facce dei ragazzi che abbiamo visto, con quanta gioia ci raccontavano cos’è la chimica, cos’è la domotica. Si tratta di scuole che insegnano a toccare con mano e ad astrarre: questa è la nostra scuola, una scuola che sta in un prato e che raffigura oggi tutte le scuole italiane. Queste ci dicono che bisogna andare avanti, oltre la difficoltà, con la forza di tutti i nostri bambini che noi vogliamo a scuola”.
“Non dobbiamo perdere neanche un bambino. Ragazzi, prendetevi per mano. Saluto tutti, ringrazio tutti coloro che lavorano nella scuola, tutte le famiglie ma soprattutto tutte le ragazze. Stiamo tutti lavorando per un paese aperto, inclusivo e affettuoso”, ha concluso il Ministro dell’Istruzione uscente.
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