Nel corso dell’audizione alla Camera del 21 maggio, la Ministra Azzolina ha parlato del concorso a 2.004 posti di Dsga, annunciando che le commissioni stanno ultimando i lavori di correzione degli scritti, per cui si potrà procedere con gli orali, anche in videoconferenza, in modo tale da consentire l’assunzione dei nuovi Dsga già da settembre 2020.
“Ai sensi dell’articolo 249 del DL 34/2020 (cd. Decreto Rilancio) – ha precisato la Ministra – le pubbliche amministrazioni, con riferimento alle prove orali dei concorsi, possono procedere con lo svolgimento in videoconferenza della prova, garantendo comunque l’adozione di soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità della stessa: identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità. Si tratta di una clausola di maggiore tutela, che ove dovesse essere necessario nell’ipotesi di mutamento in peggio delle condizioni epidemiologiche consentirà comunque lo svolgimento delle prove orali in tempi utili per l’assunzione dei nuovi Dsga”.
Quanto sopra riguarda il concorso ordinario indetto per la copertura di 2.004 posti. Concorso che, come sappiamo, è riservato, oltre ai laureati in giurisprudenza, scienze politiche ed economia e commercio, anche al personale assistente amministrativo di ruolo che abbia svolto a tempo pieno la funzione di DSGA per almeno tre interi anni scolastici a partire dal 2011/2012 e che sia in possesso del suddetto titolo di studio (laurea).
Per gli amministrativi facenti funzione di Dsga senza laurea era stata annunciata una procedura straordinaria, della quale però non si hanno ulteriori notizie.
In proposito, il Coordinamento nazionale dei facenti funzione ha rivolto alcune istanze a Deputati e Senatori, denunciando la situazione in cui versano le segreterie scolastiche: circa il 35% (il prossimo a.s. 43%) delle scuole italiane è infatti senza DSGA e sono i facenti funzione che hanno “contribuito per quasi un ventennio al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche“.
“Ci sono 20 anni di sfruttamento in capo all’Amministrazione Pubblica, – si legge nella lettera del 17 maggio – qualcuno dovrà pagare per questa indecente condotta da parte di tutti gli organi di potere politico, amministrativo e sindacale, non certo chi ha onorato con il proprio lavoro il buon andamento della scuola italiana”.
Questi, in particolare, i punti evidenziati dal Coordinamento nazionale dei DSGAff :
Il Coordinamento nazionale dei DSGAff evidenzia dunque che per risolvere questa annosa situazione sarebbe sufficiente avviare una procedura concorsuale riservata ad hoc. “Questo sarebbe possibile – conclude la lettera – senza in nessun modo ledere i diritti di chi partecipa al concorso ordinario poiché vi è la disponibilità dei posti per entrambe le procedure”.
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