Nella notte tra il 6 e il 7 agosto è andata a fuoco una scuola in ristrutturazione nel paese di Druento, in provincia di Torino. Lo riportano i principali media, tra cui La Stampa, TorinoToday e La Repubblica. Si tratterebbe di incendio doloso: sarebbero stati visti alcuni adolescenti, quattro o cinque, nei pressi dell’edificio.
“La scuola era chiusa in procinto intervento di riuso con i fondi del Pnrr. È un peccato. Ora saremo costretti a gestire le operazioni in maniera differente”, spiega il sindaco di Druento Carlo Vietti. La colonna di fumo si è alzata nella notte, intorno alle 3,30, dall’area della scuola ed è stata notata a diversi chilometri di distanza mentre numerose chiamate alla centrale operativa dei vigili del fuoco hanno dato l’allarme. Diverse squadre dei vigili del fuoco sono intervenute per domare le fiamme. I pompieri hanno lavorato fino all’alba per evitare che l’edificio andasse completamente distrutto.
All’interno del fabbricato, dove erano accatastati diversi mobili in legno che potrebbero avere preso fuoco, sono presenti componenti in amianto e anche per questo motivo sono intervenuti sul posto i tecnici di Arpa Piemonte. È stato chiesto ai residenti di non aprire le finestre. I danni alle strutture sono ingenti.
Nel caso in cui si trattasse di vandalismo, ipotesi ancora al vaglio degli investigatori, non sarebbe l’unico caso in questa estate costellata da incendi: già qualche giorno fa abbiamo parlato di un istituto di Palermo, il Rita Levi Montalcini di Borgo Nuovo, dove un gruppo di giovani, forse alunni della scuola, ha cercato di dare fuoco all’edificio e riprendere il tutto con i propri smartphone.
La parete della scuola è andata a fuoco e i ragazzini hanno cercato di mandare in frantumi la vetrata per entrare nell’edificio. Ad esprimere tutto il suo sconforto è stata la dirigente scolastica: “Oggi vedendo le immagini di quanto successo e rendendomi conto che sono ragazzini mi sento davvero impotente. E’ questa la sensazione predominante. Domani mi ricaricherò e comincerò di nuovo a lavorare più di prima, ma stasera mi sento davvero turbata. Anche altri atti vandalici che si sono ripetuti in questi giorni sono ad opera di ragazzini. Si fa tanto per cercare di fare comprendere il valore della scuola, cercare di fare capire l’importanza dello stare insieme, il ruolo della cultura e dello studio per cercare di dare loro nuove possibilità. In appena un mese e mezzo dalla chiusura tutto il lavoro svolto è andato perso”.
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