Svolta nelle indagini sull’incendio al liceo Socrate di Roma. I quattro responsabili, già individuati dalla Digos nei giorni scorsi, si sono costituiti. Tra loro ci sono due minorenni. I ragazzi hanno appiccato l’incendio a causa della bocciatura. Tra loro, due erano stati bocciati per due anni consecutivi. “Volevamo farla pagare alla scuola per la bocciatura, ma non immaginavamo che l’incendio potesse provocare tutti quei danni”. E’ quanto hanno riferito agli investigatori gli studenti responsabili dell’incendio, interrogati stamattinaTornavamo dal mare equella notte abbiamo deciso di incendiare qualche banco. Avevamo bevuto, era quasi l’alba. Abbiamo appiccato il fuoco e non immaginavamo che le fiamme potessero estendersi». Lo hanno detto gli studenti responsabili del rogo al liceo Socrate di Roma. «È molto triste che degli studenti della nostra scuola, educati in un certo modo, abbiano compiuto un gesto così devastante. Dobbiamo interrogarci e riaggiustare il tiro sul nostro progetto educativo». Così la professoressa del liceo Socrate di Roma Francesca Marzio commenta a caldo la notizia dei 4 alunni della scuola che si sono costituiti per l’incendio di sabato scorso. «È un potenziale di violenza inaudito – dice l’insegnante -, un atto criminale. In una comunità tutti devono rispettare le regole». Un incontro per avviare la ricostruzione del liceo classico Socrate di Roma, devastato da un incendio doloso, si terrà domani mattina alla Provincia, ente incaricato di reperire i fondi per la ricostruzione. Ne dà notizia il preside della scuola, Vincenzo Rudi. «Ci vedremo con il commissario straordinario per l’avvio della ricostruzione e del restauro della scuola – dice il preside -. Oggi i tecnici della Provincia hanno fatto un sopralluogo nell’edificio». Ieri il prefetto di Roma e i rappresentanti degli Enti locali si sono impegnati a far riprendere tutte le attività il 2 settembre. Il preside del Socrate torna poi a smentire di aver fatto nomi di alunni della scuola che potrebbero aver appiccato il fuoco. «Sono Illazioni di stampa, poi corrette – dice Rudi -. Ieri ho deposto in questura e ora non voglio più parlare di questi aspetti, di cui si occuperanno gli investigatori».
