La Camera dei deputati ha appena pubblicato il Dossier (aggiornato a ottobre 2022) relativo al monitoraggio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con gli obiettivi e i traguardi in scadenza il prossimo dicembre.
In apertura ci sembra il caso di ricordare che l’Europa, nell’ambito del Next Generation EU, per aiutare i Paesi in difficoltà ha stanziato 723,8 miliardi di euro, di cui 338 di grant (sovvenzioni) e 385 di loans (prestiti); e che l’Italia è il Paese che ha ricevuto lo stanziamento maggiore, pari a 191,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi di grants e 122,6 miliardi di loans.
Il dossier illustra lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme previsti nel PNRR per i quali sono previsti traguardi ed obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2022.
Nel secondo semestre 2022 sono previsti 55 interventi, di cui 23 interventi inerenti a 23 Riforme e 32 interventi relativi a 26 Investimenti. Per la gran parte degli interventi (39) è previsto il conseguimento di traguardi (milestone) (ossia adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, ecc.), mentre poco meno di un terzo degli interventi (16) prevede il conseguimento di obiettivi (target1).
Complessivamente, le misure messe in campo dovranno arrivare a centrare l’obiettivo finale al più tardi entro la fine di agosto 2026.
I 55 traguardi e obiettivi da conseguire nel secondo semestre 2022 sono così ripartiti tra le 6 Missioni nelle quali il PNRR italiano si articola:
L’Istruzione, che ricade nella Missione 4 comporta 3 traguardi da raggiungere e 2 obiettivi.
Difficile non notare che sia lo stesso Dossier della Camera a mettere in campo la questione del merito, quando in riferimento alla direttrice del reclutamento e della formazione insegnanti esplicita che l’intento è “incentivare il merito e l’aggiornamento continuo”.
Ecco quanto leggiamo infatti sul dossier:
Gli interventi previsti dal PNRR, anche alla luce delle Raccomandazioni della Commissione UE per il 2019 e il 2020, nonché dell’Agenda ONU 2030, si sviluppano su tre direttrici, che nel complesso perseguono un potenziamento quantitativo e qualitativo dell’istruzione, sia nella prospettiva della coesione economico-sociale, sia del rafforzamento della competitività del sistema-Paese. In particolare, la prima direttrice consiste nel raggiungimento di una maggiore copertura territoriale dei servizi di educazione e istruzione, specie d’infanzia e primaria, particolarmente carente in alcune aree geografiche del Paese. La seconda mira al rafforzamento dell’offerta formativa sotto il profilo delle competenze digitali e scientifico- tecnologiche (c.d. “STEM”), al fine di compensare lo skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro, in un’economia ormai caratterizzata da elevati tassi di conoscenza e specializzazione. La terza, infine, ha quale obiettivo il miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti, con l’intento di incentivare il merito e l’aggiornamento continuo.
In riferimento alle riforme che seguono, si attende il Traguardo al 31.12.2022: Adozione delle riforme del sistema di istruzione primaria e secondaria al fine di migliorare i risultati scolastici.
Riforma 1.1 – Riforma degli istituti tecnici e professionali; Riforma 1.2 – Riforma del sistema ITS; Riforma 1.3 – Riforma dell’organizzazio ne del sistema scolastico; Riforma 1.4 – Riforma del sistema di orientamento
In riferimento alla Riforma 2.2 – Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico- amministrativo si attende il Traguardo al 31.12.2022: Entrata in vigore della legislazione volta a costruire un sistema di formazione di qualità per le scuole.
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