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Incentivare l’assunzione di frutta e verdura, il ministero della Salute punta sulla scuola

Fornire di frutta le scuole primarie e posizionare dei distributori automatici, sempre di frutta, ma anche di verdura, nelle secondarie affiancate da percorsi formativi si sono dimostrati validi strumenti per incrementare il consumo di questi prodotti alimentari spesso ignorati dalle nuove generazioni. L’indicazione è contenuta nei dati PASSI 2010 (Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia), emessi in questi giorni dal ministero della Salute, da cui risulta che in Italia il 32% degli adulti risulta in sovrappeso, mentre l’11% e obeso. E siccome un giovane “cicciottello” diventa quasi sempre un adulto con problemi di peso, bisogna assolutamente intervenire su bambini e ragazzi.
Nel rapporto ministeriale viene indicato anche il progetto ‘Buone pratiche sull’alimentazione – Intervento di promozione di prodotti ortofrutticoli freschi’, più noto come ‘E…vai con la frutta’, finalizzato ad incrementare il consumo di frutta e verdura nella scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e nei luoghi di lavoro. Il progetto, che ha visto il coinvolgimento delle regioni Toscana, Campania, Marche, Puglia, Sicilia, si è attivato anche grazie al supporto scientifico del CREPS-Universita di Siena. L’analisi dei dati ha evidenziato “un miglioramento statisticamente significativo in particolare sull’incremento del consumo di frutta e verdura”.

Secondo il Ministero della Salute, per promuovere uno stile di vita sano e attivo sono necessarie strategie integrate che devono riguardare non solo gli ambienti sanitari. La strategia proposta dal Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 promuove sia azioni in ambiti specificamente sanitari, che in contesti ambientali, sociali ed economici maggiormente influenzanti i comportamenti individuali e gli ambienti di vita e di lavoro. Tale strategia e tra i punti cardine dei Piani Regionali della Prevenzione per il triennio 2010-2012, nonché oggetto di progetti specifici sul territorio che prevedono anche attività di formazione dedicate agli operatori e di informazione e comunicazione.
Le linee di intervento sviluppate da tutte le Regioni riguardano la prevenzione e la sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate, con particolare riferimento alla scorretta alimentazione e alla sedentarietà. E per questi motivi la scuola ha un ruolo fondamentale.

Per quanto riguarda i dati sull’eccesso di peso dei cittadini italiani, complessivamente più di quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale. L’eccesso ponderale cresce in modo rilevante con l’età ed è più frequente negli uomini, nelle persone con basso livello di istruzione e in quelle con maggiori problemi economici, con differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni: la P.A. di Trento e il territorio con la percentuale più bassa di persone in sovrappeso/obese (29%), mentre la Puglia è la regione con la percentuale più alta (49%).
Il 97% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno, il 39% ha riferito di mangiarne 3-4 porzioni. Solo il 10% però ha riferito un consumo di almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. Le donne sono quelle che consumano più frequentemente 5 porzioni al giorno, poi le persone piu adulte (50-69 anni) e quelle con un alto livello di istruzione. Il valore più basso si registra nelle Asl della Calabria (6%), il più alto in Liguria (20%).
I dati PASSI 2010 evidenziano, inoltre, che un terzo della popolazione tra 18 e 69 anni è completamente sedentario, non svolgendo nessun tipo di attività fisica, nè al lavoro nè nel tempo libero. La sedentarietà risulta più diffusa al Sud, tra i 50-69enni, nelle donne, nelle persone con livello di istruzione più basso e in quelle che riferiscono molte difficoltà economiche.

Alessandro Giuliani

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