“Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale”. Così recita il comma 124 della Legge 107/2015 e già l’art. 64 del CCNL 2006-2009 prevedeva: “La partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità.
Le iniziative formative, ordinariamente, si svolgono fuori dell’orario di insegnamento”.
L’aggiornamento professionale, considerato un diritto e un dovere del docente, nella scuola oggi è spesso lasciato alla libera e buona volontà di alcuni docenti, desiderosi di crescere nella professione e imparare nuove tecniche e strategie per rendere sempre più efficace l’insegnamento.
Il contratto prevede inoltre che Le ore di formazione ulteriori rispetto a quelle di cui all’art. 44, comma 4 (Attività funzionali all’insegnamento) sono remunerate con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa”.
Questa norma non trova applicazione in tante scuole e le attività di aggiornamento sono prive degli opportuni e adeguati incentivi, anzi i docenti più volenterosi spesso pagano di tasca propria i corsi di formazione, con relative spese di viaggio e di soggiorno.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un recente convegno ha riconfermato il proposito di introdurre un incentivo economico per chi si aggiorna.
Come sarà articolato questo incentivo?
La risposta sarà data dall’incontro con i Sindacati, che hanno anche il compito di valorizzare la funzione docente ai fini di una maggiore efficacia didattica e formativa degli studenti.
Ma ci saranno risorse finanziarie adeguate?
Si spera di sì, utilizzando opportunamente anche i fondi del PNRR.
Occorre, comunque, una maggiore consapevolezza che le nuove tecnologie, i nuovi linguaggi, le mutazioni culturali e sociali impongono una rivisitazione dell’impianto scuola che cresce alla luce del passato, ma con lo sguardo al futuro.
Aggiornarsi, è un atto intenzionale che motiva la scelta di “crescere e restare vivi nella professione”, consapevoli che la meta da conseguire non è semplice, nè di facile conquista.
I ragazzi di oggi hanno il diritto ad avere una scuola di qualità, tecnologica, innovativa e stimolante per lo sviluppo di nuove competenze, ed hanno anche il dovere di studiare e di impegnarsi. Dare motivazione allo studio è compito del docente educatore che “sa guardare tutti e osservare ciascuno” e costruisce “lezioni pensate per lui, per lei”.
La recente Fiera Didacta ha aperto la finestra verso nuovi orizzonti, ma “se ognuno fa qualcosa….” si cammina “ a piccoli passi” verso un traguardo comune.
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